Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Prosegue secondo l’itinerario definito il viaggio della memoria che vede coinvolto il mondo sportivo italiano guidato dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Partiti per la Polonia domenica 4 febbraio, faranno ritorno in Italia martedì 6 dopo aver visitato i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il quartiere ebraico di Cracovia e la fabbrica di Schindler.
    “Grazie per questo viaggio e grazie a chi insieme a me lo ha reso possibile – ha sottolineato il ministro Abodi a conclusione della prima giornata. – Questa trasferta riveste numerosi significati che ho scoperto strada facendo. Nulla va dato per scontato, perché questi tempi ci hanno fatto capire che la violenza può tornare. Noi rappresentiamo lo sport in tutte le sue forme proprio come recita la Costituzione. Qui stiamo facendo un allenamento della coscienza, della responsabilità, ma anche della testimonianza, perché mi aspetto che tornando in Italia ognuno avverta il bisogno di coinvolgere in questa esperienza coloro che sono rimasti a Roma e che noi qua rappresentiamo”.
    “Dobbiamo far comprendere perché solo venendo qui ci si rende conto di ciò che è successo. Lo sport può essere testimonianza attiva e costante di ciò che è stato. Non ci possiamo arrendere all’ignoranza, alla mancanza di conoscenza e noi siamo una testimonianza in tal senso” ha poi aggiunto il ministro Abodi.
    “È un grande onore essere qui con il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, al quale, a nome della Comunità Ebraica di Roma, rivolgo gratitudine e apprezzamento per questo viaggio fortemente voluto – ha commentato Antonella Di Castro, Vicepresidente CER – Sovente, siamo abituati a concepire il viaggio della memoria come un viaggio culturale, in particolare destinato alle scuole, perché si immagina che siano i ragazzi il vettore per trasmettere sani principi alle nuove generazioni. Invero, lo sport rappresenta oggi il più grande veicolo di messaggi positivi verso i giovani. L’educazione al fair play e all’etica, strettamente legati poiché entrambi promuovono comportamenti morali e rispettosi e costituiscono i pilastri dello sport. Il fair play richiede un gioco onesto e rispettoso delle regole, mentre l’etica sportiva coinvolge decisioni e azioni basate su principi morali. Entrambi sono fondamentali per mantenere l’integrità e il valore positivo dello sport. E dunque è agli atleti, orgoglio della nostra nazione e con cui oggi condividiamo questo viaggio, che chiediamo di raccogliere il testimone dei drammatici eventi della Shoah e di farsi portatori dei valori dell’uguaglianza e dell’integrazione, affinché nessuno, né per strada né sul campo da gioco, debba mai essere discriminato, escluso da una competizione, vedersi rifiutare la stretta di mano che precede o conclude una competizione, come gesto di etica e di morale mostrando così disprezzo per l’altro. Abbiamo ascoltato i sopravvissuti portare le loro testimonianze in innumerevoli viaggi, ma abbiamo anche ricordato ogni volta che questo non sarà per sempre. Lo proviamo oggi in prima persona. Purtroppo nessun sopravvissuto ha potuto accompagnarci. Entriamo in una nuova e dolorosa fase della memoria. Oggi, con più energie e maggiore impegno, siamo chiamati – tutte e tutti noi – a raccogliere il testimone e raccontare ciò che è accaduto e perpetuare il ricordo delle vittime. Come avviene in un’Olimpiade, ora più che mai, dobbiamo raccogliere la fiaccola della memoria, essenziale per continuare ad illuminare il nostro futuro. Nelle parole dei sopravvissuti non abbiamo mai ascoltato violenza o sete di vendetta e così noi abbiamo il dovere di trasmettere questo ricordo pacato e questo monito per perché mai più non sia un mero slogan ma un imperativo morale, etico condiviso da tutti. Lo sport solo mantenendo fede ai principi etici potrà trasmettere la memoria della Shoah, affinché il futuro sia illuminato da uomini e donne liberi e senza pregiudizi”.
    Oltre alla Vicepresidente Di Castro, la delegazione della comunità romana è composta da Daniela Debach, Assessore alle Politiche Educative; Alessandro Luzon, Assessore ai Rapporti Istituzionali; Alessandro Gai, Assessore allo Sport. Presenti anche Livia Ottolenghi, Assessore UCEI alle Politiche educative; il segretario della CER Emanuele Di Porto; Marco Caviglia, storico della Fondazione Museo della Shoah.
    Il viaggio è stato organizzato attraverso la “Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali”, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma. Vi partecipano 78 atleti olimpici e paralimpici, dirigenti e tecnici delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione Sportiva, insieme al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e ai rappresentanti di CONI, CIP, Sport e Salute, Istituto per il Credito Sportivo, UCEI e CER. Tra i nomi più noti sono presenti l’ex nuotatore Filippo Magnini e la conduttrice Giorgia Palmas.

    ITALIA

    Abodi: “Stiamo allenando la coscienza”. Prosegue il viaggio della memoria dello sport italiano

    Di Redazione

    Prosegue secondo l’itinerario definito il viaggio della memoria che vede coinvolto il mondo sportivo italiano guidato dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Partiti per la Polonia domenica 4 febbraio, faranno ritorno in Italia martedì 6 dopo aver visitato i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il quartiere ebraico di Cracovia e la fabbrica di Schindler. “Grazie per…

    NEWS

    Grammy 2024: l’omaggio di Montana Tucker ai rapiti israeliani

    Di Michelle Zarfati

    Montana Tucker, cantante e influencer americana, domenica sera ha percorso il red carpet dei Grammy con un abito nato per richiamare l'attenzione sugli ostaggi israeliani ancora prigionieri a Gaza. Tucker si era recata in Israele nei mesi precedenti per testimoniare l'attacco di Hamas del 7 ottobre. L'abito dell'influencer presentava un grande nastro giallo al centro, il simbolo degli oltre 100…

    ISRAELE

    Il racconto del padre della piccola Emily, ostaggio di Hamas per 50 giorni

    Di Michelle Zarfati

    In un'intervista all’emittente israeliana Kan News Thomas Hand ha raccontato l’incubo della prigionia a Gaza di sua figlia di 9 anni, Emily. L’uomo ha, inoltre, condiviso che la ragazza, fortemente traumatizzata dal rapimento e della prigionia, utilizza parole in codice per parlare dei terroristi. Emily, è stata rapita dal kibbutz Be'eri dai terroristi di Hamas il 7 ottobre ed è…

    ROMA EBRAICA

    Il Giorno della Memoria dopo il pogrom del 7 ottobre

    Di Silvia Haia Antonucci

    “Le radici del nuovo antisemitismo” è il titolo della conferenza svolta presso la Casa della Memoria e della Storia a Roma, ideata dal presidente della Federazione Italiana Associazioni Partigiane Luca Aniasi, dalla vicepresidente Bianca Cimiotta Lami e dal docente di psicologia David Meghnagi che hanno voluto riflettere sul fatto che non è possibile far diventare il Giorno della Memoria un…

    ISRAELE

    Gaza, l’IDF scopre un tunnel con un ascensore sotterraneo

    Di Luca Spizzichino

    I soldati della 5a Brigata dell'IDF durante i combattimenti nell'area di Al-Shati, nel nord della Striscia di Gaza, hanno scoperto e distrutto un tunnel che conduceva ad un nascondiglio dell'organizzazione terroristica Hamas e che conteneva un ascensore sotterraneo. Questa unità riservista dell’esercito israeliano ha svolto l’operazione in collaborazione con l'aeronautica e l'unità Yahalom, corpo d'élite del genio militare israeliano, che…

    ISRAELE

    In Israele nasceranno nuovi centri per curare i disturbi post traumatici

    Di Sarah Tagliacozzo

    Il Ministero della Difesa israeliano ha deciso l’apertura di un centro nazionale per trattare i disturbi post traumatico da stress (PTSD). L’apertura del centro verrà gestita dallo Sheba Medical Center e da una associazione di veterani (la Disabled Veterans IDF Organization). La scelta di aprire una struttura di questo tipo è legata alla donazione della Friends of the Israel Defence…

    ISRAELE

    A Doha lo spadista israeliano Freilich conquista la medaglia d’oro

    Di Jacqueline Sermoneta

    Nella Lusail Sport Arena di Doha è risuonata l’Hatikwah, l’inno nazionale israeliano. Indossando la divisa con la bandiera israeliana e la scritta ‘Am Israel Chai’ – Il popolo d’Israele vive - lo schermidore Yuval Shalom Freilich sale il più alto gradino del podio al Gran Prix FIE di spada, battendo l’azzurro Federico Vismara. Una grande vittoria avvenuta in Qatar, paese…

    ITALIA

    Le leggi razziali e La Sapienza. A New York presentato il portale che ricostruisce la storia

    Di Davide Spagnoletto

    Mercoledì 31 gennaio al Consolato Generale d’Italia a New York gli storici Umberto Gentiloni e Serena Di Nepi hanno presentato il portale 1938-Sapienza Leggi razziali. Il progetto ricostruisce per la prima volta, attraverso fonti documentarie e bibliografiche, l’impatto delle leggi razziali all’interno dell’università La Sapienza, apportando un nuovo contributo alla storiografia dedicata alla persecuzione degli ebrei in Italia. La serata, introdotta…

    ROMA EBRAICA

    Il tempo che passa tra memoria e ricordo

    Di Lilli Spizzichino

    L’orologio non si ferma mai e a volte lo spietato tic tac del congegno viene vissuto più come una bomba a orologeria che sta per esplodere, anziché rappresentare il semplice trascorrere del tempo. Esso ci riporta a rivivere le emozioni, quali il dolore e la gioia, fasi costanti, inesorabili della nostra vita. I momenti passano giorno dopo giorno, anno dopo…

    Mondo

    “Notturno Libico”, il nuovo romanzo di Genah ambientato nelle carceri di Gheddafi

    Di Gerard David Journo

    L’esodo degli ebrei libici in un romanzo basato su una storia vera che ci porta nell’incubo delle carceri di Gheddafi. È “Notturno Libico” (ed. Solferino), il nuovo romanzo di Raffaele Genah, giornalista, già vicedirettore del Tg1, capo della sede RAI per il Medioriente. Il testo narra le vicende di una coppia di ebrei di Tripoli. Come tutti i membri della…