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    Un film sta facendo molto discutere in questi giorni in Israele, si tratta del film giordano Farha, del regista Darin J. Sallam, che uscirà giovedì su Netflix in Israele.

     

    Il film è ambientato nel 1948 nella Palestina mandataria e ripercorre attraverso gli occhi di una ragazza quattordicenne la cosiddetta “Nakba”.

     

    Molti israeliani, appresa la notizia, hanno espresso indignazione e interrotto il loro abbonamento a Netflix, questo perché viene dipinto l’esercito israeliano come brutale, in particolare in una scena di oltre 15 minuti durante la quale i soldati israeliani massacrano una famiglia di profughi palestinesi, compreso un bambino di un anno.

     

    Qualche giorno fa è stato proiettato anche al teatro Al Saraya di Jaffa, finanziato dal governo. Immediate le critiche del ministro israeliano della cultura e dello sport Chili Tropper che ha definito il film “oltraggioso” e “vergognoso”, mentre il ministro delle finanze Avigdor Lieberman ha proposto di togliere i finanziamenti per il teatro.

     

    “Il film che sarà trasmesso su Netflix dimostra quanta ipocrisia ci sia nel mondo nei confronti di Israele, che è attaccato da un terrorismo omicida ancor prima della sua costituzione” ha afferma Itamar Ben-Gvir.

     

    Ma la protesta è arrivata anche sui social, dove diverse persone hanno deciso di disdire l’abbonamento. “Dopo più di due anni di abbonamento, ho deciso di annullarlo a causa del supporto di Netflix al film anti-israeliano”, ha detto uno streamer.

     

    “Netflix supporta una scena così scioccante e irrealistica che non è affatto in linea con la moralità israeliana ed ebraica. Non posso iscrivermi a un sito che ha approvato una scena così scioccante in cui i soldati sono ritratti come vili assassini senza cuore e senza alcuna umanità”, ha sottolineato il tiktoker Tal Oknin.

     

    “Il film ha l’unico scopo di aumentare l’antisemitismo e non è l’unico programma anti-israeliano che viene inserito nel catalogo di Netflix”, ha scritto su Instagram la modella e attivista israeliana Nataly Dadon. “C’è qualcosa di molto cinico e doloroso nell’uscita di un film il cui scopo è presentarci come un popolo crudele e spietato. – ha aggiunto – Questo film scioccante non fa altro che contribuire all’odio anti-ebraico e questa volta davanti a 222 milioni di abbonati”.

     

    “Siamo forti ed è tempo di unirci con Israele. Ci sono anche abbastanza siti di streaming e non succederà nulla a nessuno se annulliamo il nostro abbonamento” ha concluso.

    NEWS

    In Israele esplode la protesta per “Farha”, il controverso film di Netflix: “Inaccettabile, alimenta l'antisemitismo”

    Di Luca Spizzichino

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    NEWS

    Uno studio rileva informazioni e origini degli ebrei aschenaziti

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    Attraverso il ritrovamento di alcuni denti antichi, un gruppo internazionale di scienziati ha condotto una ricerca su una comunità ebraica aschenazita medievale un tempo fiorente a Erfurt, in Germania. I risultati, condivisi ieri sulla rivista scientifica “Journal Cell”, mostrano che la comunità ebraica di Erfurt era geneticamente più diversificata rispetto ai moderni ebrei aschenaziti. Circa la metà degli ebrei americani o…

    Cultura

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    Femminile plurale è una rassegna cinematografica che promuove il cinema delle donne in tutta Europa. Quest’anno la rassegna passa per Londra e Berlino e si conclude in Israele. I film italiani coinvolti saranno nelle sale più importanti di Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e Rosh Pina dall’11 al 15 dicembre.  L’iniziativa è organizzata da Cinecittà e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv…

    Cultura

    La marmellata di arance fatta in casa

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

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    Di Donato Grosser

    Il patriarca Ya’akòv  si occupò del gregge del suocero Lavàn per quattordici anni. Nel frattempo  Ya’akòv aveva avuto undici figli, l’ultimo di essi Yosef. A questo punto Ya’akòv chiese al suocero Lavàn il permesso di tornare a casa dai suoi genitori. E così disse a Lavàn: “Lasciami andare per tornare a casa mia, nel mio paese. Dammi le mie mogli, per le…

    NEWS

    Da oggi in libreria il trattato del Talmud ‘’Sukkà’’ (Capanna)

    Di David Diredash

    È disponibile in libreria il trattato del Talmud “Sukkà” (Capanna) edito da Giuntina e a cura di Rav Riccardo Shemuel Di Segni, con traduzione in italiano commentata e testo originale a fronte, note, schede tematiche, un nuova appendice sulle regole ermeneutiche talmudiche, illustrazioni e postfazione di rav Adin Even Israel Steinsaltz sulla storia del Talmud. Pubblichiamo di seguito un estratto…

    NEWS

    I 500 anni della prima edizione a stampa del Talmud nel convegno “Judaica cognoscenda et custodienda”

    Di Sarah Tagliacozzo

    “Judaica cognoscenda et custodienda” è il convegno organizzato dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - UCEI a Roma presso il Centro Bibliografico “Tullia Zevi”. L’incontro è stato organizzato in occasione dell’anniversario della prima stampa dell’edizione completa del Talmud, cinquecento anni fa nel 1522.La giornata si è aperta con i saluti istituzionali…

    NEWS

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    Pignorare i palazzi di proprietà della Germania a Roma per risarcire le vittime del Terzo Reich che hanno vinto i processi. Il magistrato del Tribunale Civile, Miriam Iappelli, come riporta il quotidiano La Repubblica, ha impugnato la decisione del governo Draghi, mirando agli immobili tedeschi a Roma, nel caso in cui la Germania non provvedesse al risarcimento: il Goethe Institut,…

    NEWS

    Conferito al Professor Joseph Weiler il premio Ratzinger

    Di Michelle Zarfati

    Il Professor Joseph Halevi Horowitz Weiler, giurista, avvocato ed esperto di diritto internazionale e tutela delle libertà religiose è stato premiato oggi dalla fondazione Ratzinger alla presenza di papa Francesco. Tra le personalità presenti all'evento anche la Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello. “Oltre al significato che riveste nel nome della cultura, della scienza e dell’arte, questo incontro vuole…

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    Al Senato il convegno “Rita Levi Montalcini – Le frontiere della ricerca a dieci anni dalla sua scomparsa”

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    Sottolineare l’importanza per la società di sostenere la ricerca di base sul cervello. Questo l’obiettivo del convegno “Rita Levi Montalcini – Le frontiere della ricerca a dieci anni dalla sua scomparsa”, che si è svolto oggi presso il Palazzo Giustiniani al Senato della Repubblica. L’incontro è stato organizzato dall’Accademia Nazionale delle Scienze, in collaborazione con la Fondazione European Brain Research…