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    Dietro ai ritratti, ai dipinti, alle opere del personaggio Akiva nella serie di successo “Shtisel” su Netflix, c’è un vero artista. Ed è facile da immaginare vista l’imponenza, la profondità e la bellezza dei quadri dipinti, nella finzione, dal giovane Shtisel alle prese con un passato difficile e incombente e le sfide del quotidiano. Opere che nel corso delle stagioni sono diventare, a loro modo, vere e proprio protagoniste della serie.

     

    Dietro alle tele di Akiva c’è Alex Tubis, artista israeliano di 43 anni. Lo ha intervistato il JewishBoston a cui ha rivelato tutti i segreti di questa straordinaria collaborazione tra l’arte di dipingere e il mondo delle serie tv. Tubis, al primo incontro con l’ideatore e cosceneggiatore di Shtisel Ori Elon era un po’ scontento, e convinto di dover lavorare per una produzione indipendente di giovani a basso budget. E anche quando ha appreso i dettagli del lavoro non era convinto: «A quel tempo, non pensavo di avere uno stile distinto – ha spiegato Tubis al JewishBoston – . Non faccio arte concettuale; i miei dipinti sono realistici piuttosto che iperrealistici, il che è di moda. Non mi piacciono i dipinti che sembrano fotografie». Le riflessioni dell’artista, che suonano meglio come manifesto, hanno aperto un dialogo, un confronto costante con Elon, per trovare compromessi e soluzioni per il piccolo schermo nel rispetto del segno autoriale.

     

    D’altra parte la formazione di Tubis, nato a Mosca, rimanda alle opere degli impressionisti, a Paul Gauguin e Wassily Kandinsky. «Avevo 10 anni, e vedere quei dipinti in una mostra in Russia è stato come un miracolo». Da giovanissimo assieme alla sua famiglia, Tubis lasciava la Russia per andare a vivere in Israele, a Rishon LeZion, da dove poi si sposta per frequentare l’Accademia d’Arte Bezalel, a Gerusalemme.

     

    Le tele dell’artista fanno il loro debutto nella seconda stagione di Shtisel. Lui si rifiuta di leggere la sceneggiatura prima di dipingere, sta ad Elon raccontargli la storia, così lui compone, dipinge. Nel confronto artista sceneggiatore non sono mancati gli intoppi: Nel famoso ritratto della moglie di Akiva, Libbi, che nella terza stagione ha un ruolo di primo piano,  Elon voleva che la donna sorridesse. «La prima cosa che dico ai miei studenti quando dipingono un ritratto è di non dipingere il soggetto sorridendo – ha detto perentorio Tubis –  Un sorriso può funzionare in fotografia, ma la pittura ha un tempo tutto suo». Alla fine il compromesso:  «un sorriso amorevole e triste». Per il nuovo personaggio femminile della terza stagione, ovvero Racheli, Tubis ha scelto un ritratto circondato dalle fiamme. «Il fuoco è Libbi. E Racheli è il nuovo amore nel mezzo di quel bagliore».

     

    Per dare autenticità al racconto, l’attore che interpreta Akiva, Michael Aloni, ha trascorso del tempo nello studio di Tubis. Nelle sue prime lezioni, Aloni ha imparato a tenere una tavolozza in mano, e a posizionare i suoi soggetti. Poi è tornato per gli approfondimenti.  «La prima volta che è venuto da me come studente, ho visto che mi guardava nello stesso modo in cui guardo i miei soggetti quando dipingo. Mi ha detto di aver visto molte somiglianze tra la storia di Akiva e la mia».

     

    Tubis spiega di aver portato sul set l’esperienza con i suoi studenti Haredi, ultraortodossi, della Bezalel. Le donne nei suoi corsi seguono una serie completa di lezioni di studi religiosi al mattino e poi frequentano altre sue sessioni di comunicazione visiva nel pomeriggio. Il suo contatto con gli Haredi era stato ridotto ai minimi termini fino a quando non ha insegnato alle giovani donne.

     

    «Non avevo alcun legame effettivo con gli Haredi – ha detto-. Ma ho imparato che quando non conosci le persone, pensi che siano tutte uguali. È così che si forma il razzismo. La cosa che mi ha sorpreso di più è stata la gamma di ortodossia all’interno della comunità Haredi. Ho insegnato a molte di queste donne per quattro anni e durante la nostra ultima lezione su Zoom, mi sono emozionato. Ho detto loro che le amavo e, come insegnante, è stato molto triste per me separarmi da loro».

    Cultura

    Dietro le tele di Shtisel: il vero artista dei dipinti di Akiva

    Di Giulia Favignana

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    NEWS

    Rivlin scrive a Macron: dopo il caso di Sarah Halimi un chiaro messaggio contro l’antisemitismo

    Di Donato Moscati

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    NEWS

    Charlie Hebdo su Sarah Halimi: L'antisemitismo dovrebbe essere depenalizzato?

    Di David Diredash

    Un uomo musulmano che tiene in mano un coltello mentre si accende degli spinelli di marijuana da una Menorah e una scritta che recita "Dobbiamo depenalizzare l'antisemitismo?”. Così il giornale satirico Charlie Hebdo ha deciso di commentare la sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che Kobili Traore, assassino di Sarah Halimi non era penalmente responsabile perché sotto effetto…

    ITALIA

    Oggi a Speciale Tg2 la diretta sulla Conferenza di Sanremo

    Di Giulia Favignana

    Per il 101° anniversario della Conferenza di Sanremo un evento speciale per quella che fu una tappa fondamentale che portò alla costruzione dello Stato d’Israele.L’evento, che sarà trasmesso oggi in diretta alle 17:00 nel corso di “Speciale Tg2”, prevede un saluto dell’ambasciatore d’Israele a Roma Dror Eydar, e dei messaggi di saluto del presidente israeliano Reuven Rivlin, del primo ministro Benjamin Netanyahu…

    ISRAELE

    “Siamo ancora un popolo che dimora da solo” – Intervista a Dore Gold

    Di Ugo Volli

    Dore Gold è da 35 anni uno dei protagonisti della politica estera israeliana, come diplomatico, consulente governativo, studioso. Già nel 1991 fece parte nella delegazione israeliana alla conferenza di pace di Madrid, poi negli anni successivi fu consigliere del primo mandato di Netanyahu come primo ministro, e suo inviato per le trattative con Arafat e per il Libano. Divenne ambasciatore…

    Cultura

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    Matti Friedman è un giornalista importante. Ebreo canadese, immigrato in Israele negli anni Novanta, ha scritto per il New York Times, per l’Associated Press da Israele, ma anche dal Libano, dall’Egitto, da Mosca. È anche uno scrittore, che applica i metodi del giornalismo a episodi significativi e poco noti della storia contemporanea di Israele. Il suo primo libro, The Aleppo…

    Cultura

    Spie di nessun paese. Le vite segrete alle origini di Israele

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    In occasione dell’uscita nelle librerie di “Spie di nessun paese” di Matti Friedman (Giuntina), pubblichiamo in anteprima uno stralcio del libro e l'intervista di Ugo Volli all'autore Delle quattro spie al centro di questa storia, soltanto Yitzhak è ancora vivo. Il combattente con gli occhiali proveniente dai vicoli di Aleppo ha 93 anni nel momento in cui scrivo. La proposta di…

    ROMA EBRAICA

    Storie ebraiche di famiglia – un evento del Museo Ebraico di Roma dedicato alla famiglia Di Segni

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    Come già avvenuto per altre storiche famiglie ebraiche, anche per quella dei “Di Segni” il Museo Ebraico di Roma ha promosso un evento, in collaborazione con il Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma, per approfondirne le origini e ricostruirne la storia attraverso gli scritti e le preziose donazioni offerte all'università Israelitica di Roma. Il tutto verrà…

    ISRAELE

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    Dopo un estenuante braccio di ferro Benjamin Netanyahu ha accettato di nominare Benny Gantz ministro della giustizia per la durata del governo di transizione.Netanyahu si è opposto alla nomina di Gantz dopo che il mandato provvisorio di tre mesi era scaduto diverse settimane fa. La nomina deve avvenire con il lascia passare di entrambe i leader secondo gli accordi di…

    NEWS

    L’Anti-defamation league denuncia lo zoombombing antisemita

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    L’Anti-defamation league, organizzazione fondata negli Stati Uniti nel 1913 allo scopo di contrastare le diverse forme di antisemitismo, nel suo ultimo rapporto - di cui si parla sul sito Ynetnews.com – ha registrato negli Stati Uniti 196 episodi di zoombombing antisemita, di cui 114 contro le istituzioni ebraiche e ha rilevato che nel 2020 il numero complessivo degli attacchi antisemiti…