Dal momento in cui si sposa, la donna ebrea dovrebbe coprire i suoi capelli. Nella Torah, la fonte in Bamidbar capitolo 5 verso 11 e seguenti: se un marito avesse trovato la propria moglie in atteggiamenti sospetti con un altro uomo, avrebbe potuto condurla davanti al Cohen, presso il Beith Hamikdash e iniziare la cerimonia della “Sotha”. Alla donna venivano…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Vayakhèl: Un giorno per studiare Torà tutti insieme
La parashà inizia con queste parole: “Moshè convocò tutta la radunanza dei figli d’Israele, e disse loro: Queste sono le cose che l’Eterno ha ordinato di fare. Sei giorni si lavorerà, ma il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di solenne riposo, consacrato all’Eterno” (Shemòt, 35: 1-2). R. Shelomò Ohev di Ragusa in Dalmazia (XVI sec.…
Farina di insetti e carne coltivata. Nuovi prodotti, nuove domande
Le necessità alimentari crescono con la popolazione mondiale. Lo sviluppo tecnologico fornisce delle proposte. Farina di insetti e carne coltivata, prodotti della modernità. Le nostre regole alimentari prevedono una rigida disciplina. Non possiamo mangiare tutto. Carne solo di animali permessi, uccisi mediante shechitah. L’animale va dissanguato. La carne, separata dal latte. Tempi di attesa, prima di poter passare da un…
Parashà di Ki Tissà: Cos’è la libertà
Quando Moshè scese dal monte dopo la rivelazione del Sinai egli portò con sé le tavole della legge. Nella parashà è scritto: “Moshè si dispose a discendere dal monte, recando in mano le due tavole della testimonianza, tavole scritte dai due lati, scritte sull’una e sull’altra faccia. Queste tavole erano opera divina e i caratteri incisi sulle tavole erano caratteri…
Shabbat: offline per un giorno
I Chachamim insegnano che, se tutto Am Israel rispettasse due Shabbatot, il Melech AMashiach arriverebbe immediatamente... Da millenni si parla delle doglie del Mashiach, quella che sarà una preparazione "dolorosa" prima del suo avvento. Che come prima di un parto, sarà preceduta dal travaglio con contrazioni e dolori. Le tragedie del nostro secolo, ci hanno fatto pensare che questi dolori…
Parashà di Tetzavè: Il proselita e i vestimenti del kohèn gadòl
In questa parashà l’Eterno diede istruzioni a Moshè per il confezionamento dei vestimenti dei kohanìm. Otto vestimenti per Aharon, che doveva essere kohèn gadòl, e quattro per gli altri kohanìm. Nella Torà è scritto: “Farai confezionare per Aharon, tuo fratello, vestimenti sacri, segno di dignità e magnificenza” (Shemòt, 28:2). Il Nachmanide (Girona, 1194-1270, Acco) nel suo commento alla Torà, a…
Vincere è amare la Vita
Nella fine della porzione di Beshallach abbiamo ricordato che L'Eterno sarà in guerra con Amalek di generazione in generazione. Riguardo la guerra, Rambam ci illustra nel Mishne' Torah, nelle Hilkot Melakhim le guerre halachicamente ammesse, le guerre ebraicamente lecite. Si dividono in tre categorie: le guerre obbligatorie, le guerre facoltative, le guerre proibite. Nel silenzio della halacha, ciò che non…
Parashà di Terumà: Da Sion uscirà la Torà e da Gerusalemme la parola dell’Eterno
R. Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme) nell’opera Divrè Aggadà (p. 183), in una derashà intitolata “Shte Mataròt ba-Mishkàn (Due obiettivi nel Mishkàn), cita il Midràsh (Tanchumà, Terumà, 8) dove i maestri citano il versetto “E mi costruiranno un Mikdàsh e risiederò in mezzo a loro” (Shemòt, 28:8) e affermano: “Affinché tutte le nazioni sappiano che l’affare del vitello (d’oro)…
Il pacifismo da Ariston – Sanremo 2024, tra paillettes, qualunquismo e appelli dei “quaquaraquà”
Cosa succede quando sul palco del festival della canzone italiana si mischiano fiori, paillettes, leggerezza artistica e qualunquismo pacifista? Il risultato è la noia. Ma non quella bella canzone sanremese che ha vinto, bensì la noia intellettuale di un palco senza fiori usato come palcoscenico di faziosità ideologica, superficialità ed un pizzico di pregiudizio da salotto piccolo borghese. Se Sanremo…
Parashà di Mishpatìm: Non gettare le bucce di banana sul marciapiede
La parashà inizia con le parole “E queste sono le leggi che dovrai presentare agli israeliti” (Shemòt, 21:1). Rashì (Troyes, 1040-1105) commenta che la parola “e” collega la parashà precedente dove vi sono i Dieci Comandamenti, con quello che segue, per insegnare che anche le leggi in questa parashà furono date a Moshè al Monte Sinai. R. Joseph Beer Soloveitchik…