Questa parashà inizia con la mitzvà di portare di anno in anno le primizie al Bet Ha-Mikdàsh a Gerusalemme (Devarìm, 26: 1-2) e prosegue con la mitzvà di dare la decima ai poveri, orfani e vedove, nel terzo anno e nel sesto anno del ciclo di sette anni. Ogni anno vi era la mitzvà di dare la terumà (in media un cinquantesimo del raccolto) al kohèn e poi la prima decima al levita. Una seconda decima…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Ki Tetzè: Come trattare i dipendenti
In questa parashà la Torà insegna che i dipendenti vanno pagati in tempo, con queste parole: “Non trattenere il salario dovuto al tuo dipendente povero o bisognoso, sia lui uno dei tuoi fratelli [israeliti] o uno straniero che risiede nella tua terra e in una delle tue città. Lo dovrai pagare nello stesso giorno in cui è dovuto prima del tramonto del…
Parashà di Shofetìm: Le leggi di guerra
Le leggi di guerra cambiarono poco fino all’era moderna. Ai tempi di Giulio Cesare erano probabilmente più drastiche di quelle descritte nella Torà e nel libro di Yehoshua’ ai tempi della conquista di Eretz Israel. In questa parashà è scritto: “Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. E se acconsentirà alla pace e ti aprirà le…
Parashà di Reè: Eccezioni nell’osservanza delle mitzvòt
Alla fine della parashà la Torà prescrive le mitzvòt da osservare in occasione della festa di Sukkòt, quando le stagioni dei raccolti sono terminate. In questa occasione nella Torà è scritto: “... ti rallegrerai in questa tua festa (ve-samachtà be-chaghèkha), tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva, e il levita, lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte”…
Parashà di ‘Ekev: L’idolatria di oggi
Nel secondo brano dello Shema’ che appare in questa parashà è scritto: “Guardate bene però che il vostro cuore non sia sedotto e vi sviate, servendo altri dei e prostrandovi loro” (Devarìm, 11:16). R. Joseph Beer Soloveitchik (Belarus, 1903-1993, Boston) in Mesoras Harav (p. 96) commenta che sappiamo quanto la Torà odi il paganesimo e quante volte avverta Israele di non…
Parashà di Vaetchanàn: Non pensarci neppure!
In questa parashà Moshè ripete al popolo d’Israele i Dieci Comandamenti, con qualche variazione di linguaggio al fine di essere più esplicito. Nella parashà di Yitrò è scritto: “Non desiderare (lo tachmòd) la casa del tuo prossimo, non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino. Né alcuna cosa che…
Coltivare la memoria a Tisha’à BeAv
Nel corso dell’anno nel Tempio Maggiore di Roma ci sono due momenti inconfondibili. Lo caratterizzano in modo segnato, ciascuno a modo proprio. Hosha’annà rabbà e Tish’è Beav sono impressi nella mente di ogni frequentatore del Tempio. A livello emozionale questi due momenti si trovano agli antipodi: se la gioia incontenibile di Hosh’annà rabbà ricorda, per quanto possibile, quella proverbiale del…
Parashà di Devarìm: Cosa è la “semikhà”?
La haftarà che accompagna la parashà di questa settimana è una delle haftaròt denominate “di disgrazie” nelle quali i profeti criticano Israele per i peccati da loro commessi. Queste haftaròt vengono lette nelle tre settimane tra i digiuni del 17 di Tamuz e del 9 di Av, il giorno in cui fu distrutto il Bet Ha-Mikdàsh. Nei sabati seguenti il 9 di Av si leggono le haftaròt “di consolazione”. Anche le haftaròt “di disgrazie”…
Parashà di Mass’è: L’influenza dell’ambiente sull’uomo
Questo è il titolo di una derashà di rav Yosef Shalom Elyashiv su questa parashà. Nella parashà è raccontato che Moshè ricevette la mitzvà di designare sei città come luoghi di rifugio per coloro che avevano commesso un omicidio non intenzionale (shoghèg). Queste città erano destinate ad essere abitate dai Leviti, la cui tribù non aveva ricevuto nessun territorio in Eretz Israel. Colui che commetteva un omicidio doloso era…
Metaverso e metà decalogo
Il momento in cui l’uomo imparò a usare il fuoco rappresenta una delle svolte decisive nella storia dell’umanità. Il mito greco di Prometeo interpreta la vicenda come un furto agli dei che per questo dettero una terribile punizione al colpevole. Al contrario, nella haggadà, la narrazione rabbinica, il controllo del fuoco è un dono fatto da Hashem ad Adamo quando…