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    ISRAELE

    L’incubo del 7 ottobre e il ricordo della Shoah: la storia di Olesh tra passato e presente

    Oltre 200 persone la scorsa domenica si sono riunite in una casa a Gerusalemme per onorare una versione un po’ diversa dell’annuale appuntamento con Zikaron Basalon, la “memoria in salotto”. Tante famiglie, i cui cari sono stati rapiti a Gaza il 7 ottobre, si sono ritrovate per ascoltare ancora una volta le atrocità avvenute ad ottobre che sembrano essersi ripetute dopo la Shoah. Tamar Pearlman, un’ex insegnante delle scuole superiori, ha condiviso la storia di suo zio “Olesh”, Alex Dancyg, 75 anni, residente del Kibbutz Nir Oz che è stato preso in ostaggio dai terroristi di Hamas il 7 ottobre insieme ad altri 251 membri dello stesso kibbutz. La donna ha raccontato la storia della famiglia di Olesh, dei suoi nonni materni che fuggirono da Varsavia all’inizio della Seconda guerra mondiale alla volta della Russia – una storia di sopravvivenza e di piccoli miracoli. La coppia ebbe poi una figlia piccola, la madre di Pearlman, che venne nascosta da una donna non ebrea.
    La coppia tornò poi dopo la guerra in Russia per ricongiungersi con la figlia. La famiglia si stabilì quindi a Varsavia dove nacque Alex Dancyg nel 1948. Vissero in Polonia fino a quando emigrarono in Israele nel 1957. In Israele, Dancyg si unì al gruppo giovanile sionista laburista Hashomer Hatzair e comincio la sua vita costruendo una sua casa nel Kibbutz Nir Oz, dove si sposò ed ebbe quattro figli.
    La storia degli ebrei della Polonia e della sua famiglia ha ispirato la carriera di Tamar Pearlman, e anche di suo zio, divenuto un insegnante anch’esso e noto studioso della Shoah. L’uomo si è infatti impegnato a insegnare ai giovani israeliani la storia e la cultura della città di Varsavia.
    Dancyg era a casa da solo il 7 ottobre, dopo aver trascorso la serata precedente con suo figlio Matti e la sua famiglia residente a Nir Oz. I membri della famiglia erano in contatto con lui quella mattina.
    I figli di Dancyg e altri parenti sono sopravvissuti, dopo che il suo genero ha affrontato i terroristi in salotto. La sua ex moglie si è nascosta nella sua stanza di sicurezza del kibbutz con due nipoti adolescenti, tenendo chiusa la porta per otto ore.
    Dancyg è stato preso in ostaggio da Hamas e dalla fine di novembre, quando circa 100 ostaggi sono stati rilasciati in un accordo di tregua temporanea, non si hanno notizie dell’uomo. Alcuni degli ostaggi che erano stati a contatto con Dancyg in prigionia hanno raccontato alla famiglia delle lezioni che l’uomo impartiva sulla Shoah nei tunnel di Gaza. “Dopo tutto ciò che i miei nonni hanno passato, speriamo ancora che mio zio sia vivo. Noi ci crediamo e lo aspettiamo”, ha detto Pearlman.

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