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    Alcune ragazze israeliane sono ancora in ostaggio a Gaza. Si tratta di giovani diciottenni e diciannovenni rapite dai terroristi di Hamas il 7 ottobre da Nahal Oz. I loro genitori hanno rilasciato commoventi dichiarazioni al giornale britannico Daily Mail, condividendo le fotografie delle figlie scattate poche ore dopo essere state prese in ostaggio. Alcune di queste immagini sono piuttosto dure e mostrano le ragazze ferite e impaurite.

    Parlando con il Daily Mail, questi genitori hanno richiesto il rilascio delle loro figlie e hanno espresso le proprie preoccupazioni. «Immagina se fosse tua figlia, la tua piccola bambina nelle loro mani» si chiede Orly, la madre di Daniela Gilboa (19 anni). «Che cosa immagineresti?». Nel corso dell’intervista al quotidiano britannico la madre della ragazza spiega di essere a conoscenza di cosa sono stati capaci i terroristi. «Se sono stati capaci di questo, cosa stanno facendo per 90 giorni? Non voglio nemmeno immaginarlo».

    Durante l’intervista, i genitori delle giovani hanno parlato della loro sofferenza e della consapevolezza della brutalità dell’attacco del 7 ottobre quando sono stati uccisi oltre 1200 uomini e donne, alcuni dei quali sono stati anche abusati sessualmente, secondo quanto riportato anche da ostaggi liberati.

    «Pensa se un giorno non hai più contatti con tua figlia e sai che è nelle mani di persone cattive. Poi dimmi cosa diresti dopo 90 giorni. Ci sta uccidendo. Ogni minuto dura un’eternità» afferma il padre di Liri Albag (18 anni).

    «Abbiamo sentito parlare degli abusi sessuali. Come padre non posso immaginare queste cose. La nostra famiglia è distrutta» ha spiegato il padre di Agam Berger (19 anni).

    I genitori hanno spiegato al quotidiano che negli ultimi mesi si sono supportati a vicenda: «Piangiamo molto insieme, ci capiamo a vicenda» ha spiegato Siri, la madre di Liri Albag (18 anni).

    Anche Chen Goldstein-Almog (49 anni) è stata presa in ostaggio dai terroristi e liberata durante lo scambio prigionieri-ostaggi di novembre. Durante i suoi 51 giorni di prigionia Goldstein-Almog ha visto alcune delle ragazze in un appartamento a Gaza. Il Daily Mail riporta anche le sue parole:  «Alcune di loro sono coetanee delle mie figlie. Le ho abbracciate forte» ha detto, aggiungendo che «C’erano ragazze che hanno trascorso più di 50 giorni da sole. Quando erano tristi o piangevano, i loro rapitori le colpivano e le toccavano. Descrivevano regolarmente resoconti di abusi sessuali sotto la minaccia delle armi». Goldstein-Almog ha spiegato al Daily Mail che alcune delle ragazze erano gravemente ferite e non ricevevano cure mediche adeguate. «Ferite da arma da fuoco, perfino la perdita degli arti. Hanno detto che possono far fronte alla disabilità ma non al modo in cui venivano costantemente violate».

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    ROMA EBRAICA

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