Si chiama “principio di precauzione”. È quella norma del diritto internazionale umanitario che impone alle parti coinvolte in un conflitto di prendere le misure necessarie per proteggere i civili, allo scopo di ridurre al minimo i danni e le vittime. Tra le azioni richieste c’è l’avviso, con adeguato anticipo e in modo efficace, ai civili presenti nella zona di un…
ISRAELE
Partita la raccolta fondi per Gili e Goshen, i cui genitori sono tra le vittime dell’attacco al Nova Festival
Adir e Shiraz sono due delle numerose vittime assassinate dai terroristi di Hamas al Nova Music Festival, il rave nel sud di Israele, che è diventato il primo bersaglio dell’attacco del 7 ottobre. La coppia aveva due figlie, Gili, 7 anni, e Goshen, 10 anni.Amit, un caro amico di Adir, è profondamente colpito dalla perdita. Insieme ad un altro amico…
Gli archeologi israeliani aiutano nella ricerca di resti delle vittime del massacro di Hamas
In una casa bruciata nel kibbutz Be'eri, ora senza tetto, le squadre di archeologi israeliani stanno unendo gli sforzi per setacciare meticolosamente ceneri e macerie. A un mese dal massacro mortale di Hamas, gli archeologi stanno cercando resti umani, sperando di identificare le vittime ancora scomparse. Be'eri è una delle comunità più colpite dai terroristi, che hanno fatto irruzione al…
Ben e Gali, una storia di speranza
È una storia di speranza e resilienza quella dei giovani israeliani Ben Binyamin e Gali Segal. Solo sei mesi fa, su una gondola a Venezia, Ben, giocatore del club israeliano M.S. Kiryat Yam, aveva chiesto a Gali di sposarlo. Tuttavia, lo scorso 7 ottobre, giorno in cui i terroristi di Hamas hanno compiuto il loro brutale attacco a Israele, erano…
Giornalisti al seguito di Hamas nel massacro del 7 ottobre. Complici o testimoni?
Giornalisti coinvolti nel massacroC’erano giornalisti, in particolare fotografi “indipendenti” ma sotto contratto per alcune delle principali testate internazionali fra le squadre di terroristi che hanno invaso Israele e praticato il più orribile massacro antisemita dopo la Shoah. Il sito americano “Honest Reporting” ha rivelato ieri questo fatto inquietante, che è stato ripreso poi da diversi autorevoli giornali internazionali, fra cui…
Spade di ferro - giorno 32. La guerra aerea e quella di terra
La situazione di Gaza prima della guerraVale la pena di ripetere un dato su quel che succede in Israele e dintorni, che sempre è ignorato dalla propaganda “pacifista”: non si tratta di un’operazione di Israele, ma di una guerra. Le guerre cominciano di solito da una parte sola e vanno avanti con scambi fra le due parti, fino a che…
Sono 394 i soldati israeliani caduti combattendo a Gaza fino ad oggi
Si chiama Yaakov Ozeri l’ultimo soldato ucciso combattendo a Gaza contro i terroristi di Hamas. Ozeri, di Kfar Shamai, prestava servizio nella 52sima compagnia , 401simo battaglione del corpo corrazzato. Ad oggi, sono 32 i soldati caduti in combattimento dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. In totale dall’attacco di Hamas del 7 ottobre sono stati uccisi 394 soldati e 1400 civili.…
Le commemorazioni in Israele per le vittime del 7 ottobre
Martedì 7 novembre alle 11 in punto, in tutto Israele, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’attentato dello scorso 7 ottobre. Subito dopo, le bandiere sono state abbassate con solennità a mezz’asta e si è cantato l’inno nazionale israeliano, l’HaTikva. Alle 18, nelle piazze maggiori delle città israeliane, sono state accese candele in memoria dei…
Spade di ferro giorno 31. Un bilancio, a un mese di distanza
Memoria di un meseÈ passato un mese. Il 7 ottobre scorso, poco prima dell’alba, una pioggia di missili partiva da Gaza in direzione di Israele. In una ventina di punti veniva la barriera di sicurezza (che marca un confine internazionalmente riconosciuto, ricordiamolo) veniva abbattuta con esplosivi e bulldozer e circa 3000 terroristi di Hamas, Jihad Islamica e anche del braccio…
La staffetta italiana della solidarietà. L'esempio virtuoso del ristorante a Tel Aviv
“Am Echad, Lev Echad”. Così si può sintetizzare l’immensa macchina della solidarietà che si è attivata subito dopo i massacri del 7 ottobre. Migliaia di israeliani si sono attivati per aiutare sia i rifugiati che soldati richiamati al fronte. In questa complessa rete di volontariato, la comunità ebraica italiana sta facendo la sua parte, soprattutto a Tel Aviv, dove vive…