Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Il programma della visita

    Dopo un’attesa durata insolitamente a lungo, ben nove mesi, per la riluttanza a riceverlo alla Casa Bianca da parte del presidente Biden, è iniziata la missione americana di Bibi Netanyahu come premier del sesto governo che presiede. Ieri Netanyahu, accompagnato dalla moglie Sara, è andato in California a incontrare i più importanti imprenditori di Silicon Valley, in particolare Elon Musk. Oggi arriverà a New York, dove domani è previsto l’incontro con Biden: all’Onu e non alla Casa Bianca, un chiaro segno dell’amministrazione americana che la distanza da Israele e dal suo governo non diminuisce. All’Onu sono previsti numerosi incontri politici, fra cui quello con Volodymyr Zelenski che si spera possa attenuare, se non dissipare, i malumori che hanno disturbato di recente le relazioni fra i due Paesi. Venerdì Netanyahu parlerà all’Assemblea Generale della Nazioni Unite e sabato sera ripartirà per Israele, in modo da arrivare prima dell’inizio del digiuno di Yom Kippur.

     

    Netanyahu e la politica americana

    Netanyahu conosce benissimo gli Stati Uniti. Ci ha vissuto per diversi anni da ragazzo, quando il padre Benzion insegnava nelle università americane; è stato poi per quattro anni rappresentante di Israele proprio alle Nazioni unite ed è tornato molto spesso negli States, facendo conoscenza di tutti i protagonisti politici intellettuali ed economici di quel mondo, fra cui naturalmente anche Biden. I suoi interventi al Congresso, fra cui il fiero discorso del 2015 contro l’accordo disastroso che Obama stava concludendo con l’Iran, sono stati momenti importanti di mobilitazione nel rapporto fra Usa e Israele. Forse anche il ricordo della sua capacità di incidere sulla politica americana ha indotto Biden a tenerlo lontano da Washington.

     

    Il tema economico

    La visita del primo ministro di Israele ha due aspetti: da un lato Netanyahu nei colloqui con gli imprenditori cerca di promuovere l’industria e la tecnologia israeliana in un momento in cui gli Usa stanno cercando di dipendere di meno dall’economia cinese e hanno certamente bisogno di collaborare con il sistema tecnologico israeliano, che probabilmente è il più avanzato e creativo dell’Occidente. Israele vuole diventare il protagonista della prossima rivoluzione industriale dell’intelligenza artificiale e per farlo ha bisogno di una collaborazione economica e scientifica con il grande mercato americano. Questo è l’obiettivo strategico che il governo israeliano considera prioritario per il futuro. Sempre attento ai fatti economici, Netanyahu ha deciso di prendere direttamente contatti con i protagonisti dell’economia americana.

     

    Di che cosa Netanyahu parlerà con Biden

    Dall’altro Netanyahu deve discutere con Biden di diversi temi. Il primo è l’appoggio che la sua amministrazione continua a dare all’Iran, che pure minaccia le navi occidentali nel Golfo Persico, organizza il terrorismo non solo contro Israele ma anche contro gli Usa, appoggia l’invasione russa in Ucraina non solo con mezzi diplomatici, ma pure fornendo armi, droni, razzi. Eppure gli Usa continuano a lavorare per un rinnovo del trattato atomico con l’Iran, accettano in sostanza il suo status di potenza “alle soglie del nucleare”, proprio in questi giorni in cambio di cinque americani detenuti hanno sbloccato beni iraniani per cinque miliardi di dollari, che saranno certamente dedicati non al benessere del paese ma allo sviluppo del piano imperialista degli ayatollah. Un secondo tema sono i rapporti di Israele con l’Arabia Saudita, che interessa a tutti i due Paesi normalizzare al più presto. La diplomazia americana dice di voler aiutare il processo, ma in realtà pone ostacoli, chiedendo a Israele di riaprire le vecchie trattative con l’Autorità Palestinese e all’Arabia di aiutare gli Usa sulla politica petrolifera. Netanyahu parlerà poi dell’aggressività di Hezbollah in Libano, della crisi sempre più grave della Siria con le minacce che comporta, del terrorismo, della necessità israeliana di ottenere certe armi come le bombe aeree antibunker e della possibilità di fornirne altre agli Usa. Biden senza dubbio chiederà a Israele di riprendere a finanziare l’Autorità Palestinese e poi “consiglierà” a Netanyahu di bloccare la riforma giudiziaria. Difficile che si abbiano risultati concreti da questi colloqui, ma almeno i temi saranno chiariti.

     

    Le contestazioni

    Una novità di questo viaggio è il tentativo dell’opposizione israeliana di disturbarlo e farlo fallire. Vi sono state manifestazioni alla partenza di Netanyahu, altre ve ne saranno a New York, sulle pareti del grattacielo delle Nazioni Unite a Manhattan è stata addirittura proiettata una scritta che invita gli interlocutori a non credere a quel che dice “il ministro del crimine”. Niente del genere si era mai visto negli anni della politica israeliana, che pure è stata spesso conflittuale, e neppure è mai capitato in termini così clamorosi ad altri Paesi. Netanyahu ha reagito dicendo che gli dispiaceva che degli israeliani si mettessero a manifestare a fianco degli amici dei terroristi palestinesi e degli iraniani e che sperava che trovassero il tempo di occuparsi delle minacce dell’Iran contro Israele. Ma è chiaro che il danno più che per il governo è per la credibilità dello stato ebraico a livello globale, in un momento molto rischioso per Israele e per la pace nel mondo.

    ISRAELE

    Iniziato il viaggio americano di Netanyahu. Al centro dell’attenzione l’incontro con Biden

    Di Ugo Volli

    Il programma della visitaDopo un’attesa durata insolitamente a lungo, ben nove mesi, per la riluttanza a riceverlo alla Casa Bianca da parte del presidente Biden, è iniziata la missione americana di Bibi Netanyahu come premier del sesto governo che presiede. Ieri Netanyahu, accompagnato dalla moglie Sara, è andato in California a incontrare i più importanti imprenditori di Silicon Valley, in…

    ITALIA

    I silenzi di Pio XII e gli ebrei battezzati. Intervista allo storico David Kertzer

    Di Ariela Piattelli

    Con l’apertura degli archivi vaticani su Pio XII, lo storico e studioso David Kertzer ha studiato migliaia di documenti sul comportamento della chiesa e del pontefice nel periodo delle persecuzioni nazifasciste. Dal suo lungo e approfondito studio è nato il libro “Un Papa in guerra. La storia segreta di Mussolini, Hitler e Pio XII”, una fitta cronaca di eventi e…

    INNOVAZIONE

    Un nuovo mortaio automatico è stato presentato a Londra da Elbit Systems

    Di Luca Spizzichino

    Un nuovo mortaio di fabbricazione israeliana è stato presentato da Elbit Systems a Londra presso il Defence and Security Equipment International (DSEI), una conferenza per le aziende del settore Difesa. Questo nuovo sistema automatico, chiamato Crossbow Next Generation, è stato sviluppato nell'ambito di un contratto dell'IDF, può sparare 10 colpi al minuto ed è compatibile con i requisiti di munizioni…

    ISRAELE

    A Gerusalemme torna a splendere la maestosa Sinagoga Tiferet Israel

    Di Claudia De Benedetti

    Quando Brian Sherr, avvocato americano originario della Florida, visitò per la prima volta l'antica sinagoga Tiferet Israel nella Città Vecchia di Gerusalemme oltre 40 anni fa, il sito era in rovina, l'area intorno alla struttura demolita era piena di immondizia, il muro aveva ancora i resti della vernice viola usata dagli arabi per tenere lontano le persone. Ma Sherr sapeva…

    Cultura

    Papa Pio XII sapeva dello sterminio degli ebrei. La prova in una lettera ritrovata

    Di Luca Spizzichino

    Papa Pio XII sapeva quanto stava accadendo nei campi di sterminio nazisti, in particolare ad Auschwitz e Dachau. Lo ha rivelato Giovanni Coco, archivista e ricercatore all’Archivio Apostolico Vaticano, sull’inserto “La lettura” del Corriere della Sera.Il ricercatore ha scoperto una lettera del 1942 in cui un gesuita tedesco antinazista, Lothar König, parla esplicitamente a padre Robert Leiber, il segretario di…

    EUROPA

    L'UNESCO nomina gli edifici ebraici medievali di Erfurt in Germania come patrimonio dell'umanità

    Di Michelle Zarfati

    Domenica scorsa un comitato delle Nazioni Unite ha nominato alcuni siti ebraici medievali, situati nella città tedesca orientale di Erfurt, come patrimonio dell'umanità. È la seconda volta che il patrimonio ebraico tedesco viene annoverato alla lista negli ultimi anni. Tra gli edifici inclusi nella nuova designazione ci sono la Vecchia Sinagoga di Erfurt, un edificio in pietra del XIII secolo che…

    ROMA EBRAICA

    Il discorso del Presidente Victor Fadlun per Rosh Ha Shanà 5784

    Di Victor Fadlun

    Il discorso di Rosh Ha Shanà del Presidente è ormai una tradizione consolidata della nostra Comunità. Una modalità di “fare il punto” che è importante proprio perché è all’inizio dell’anno, mentre attendiamo il giudizio su ciò che abbiamo fatto, che immaginiamo e programmiamo ciò che faremo nel prossimo, rendendo la nostra ritualità un metodo, una modalità di agire pratico. Questo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Rosh Ha-Shanà 5784: ''Non, Je Ne Regrette Rien''

    Di Donato Grosser

    Questo è il titolo di una famosa canzone francese: “Non ho nessun rincrescimento”. È una frase che nessun ebreo può mai dire. R. Joseph Beer Soloveitchik (Belarus, 1903-1993, Boston) diceva che l’uomo è per definizione un peccatore. Se vogliamo fare teshuvà e cambiare strada, è quindi necessario e doveroso essere “sorry” e avere “regrets” per cose che abbiamo fatto o che non abbiamo fatto…

    ISRAELE

    Israele: la popolazione si avvicina ai 10 milioni di abitanti

    Di Jacqueline Sermoneta

    Alla vigilia del nuovo anno ebraico, l’Ufficio Centrale di Statistica israeliano ha diffuso i dati ufficiali della popolazione. Israele ha raggiunto i 9.795.000 abitanti con un incremento del 2,1% rispetto allo scorso anno: gli ebrei sono 7.181.000 (73,3%), gli arabi 2.065.000 (21,1%), 549.000 sono cittadini classificati come “minoranze” (5,6%).Il tasso di crescita della popolazione ebraica è più basso rispetto al…

    ITALIA

    Al Ministero dell’Istruzione una targa e una mostra in memoria degli ebrei espulsi dalla scuola nel 1938

    Di Daniele Toscano

    Un gesto simbolico importante in un momento particolarmente significativo: al Ministero dell’Istruzione e del Merito è stata inaugurata una targa in memoria degli espulsi dalla scuola italiana “vittime della persecuzione antiebraica e dell’applicazione delle leggi razziali adottate dal regime fascista. Affinché non si perda mai la memoria di quanto accaduto”. La targa, che si trova nella sala antistante la Biblioteca, è…