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SPECIALE PESACH 5784

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    LISTA HA BAIT – IL PROGRAMMA

    Ha Bait. La casa di tutti

    I nostri valori e le nostre proposte

     

     

    I nostri valori: unità, rispetto e accoglienza

     

    Unità e rispetto

    Ogni singolo ebreo rappresenta un tassello importante della Comunità. Un valore unico per il contributo che, secondo le proprie capacità, può dare alla gestione e alla cura del bene comune, nel confronto con l’altro, nella collaborazione, nella crescita e nello sviluppo delle idee, nel mantenimento e nel rafforzamento di una forte identità ebraica. È solo uniti che possiamo affrontare le sfide che vengono dall’esterno. Ha Bait vuole lavorare per questa unità.

    La ricchezza della diversità dei pensieri ha sempre portato alla crescita e all’evoluzione dei popoli solo se unita al rispetto reciproco. Il livello di scontro, soprattutto sui social, ma non solo, è divenuto intollerabile. Pensieri diversi sono terreno di scontro, invece che di confronto, motivo per creare fratture e inaccettabili divisioni.

    Ha Bait sostiene e pratica il rispetto reciproco tra ciascuno dei componenti della nostra Comunità.

     

    Accoglienza

    Una comunità unita e rispettosa è anche una Comunità accogliente, ove tutti si possano riconoscere e non sentirsi giudicati ed esclusi.

    L’unica strada per garantire il rafforzamento dell’identità ebraica, la sua continuità nel tempo e un futuro in un mondo che va sempre di più verso la chiusura e la paura dell’altro, è quella che vede valorizzato il contributo di tutti, promuove il raggiungimento di coloro che si sono allontanati, ma sentono ancora forte il legame con la cultura e la tradizione ebraica.

    Solo una Comunità unita, rispettosa e accogliente, che sostiene e pratica l’inclusione e la partecipazione, è in grado di prevenire l’allontanamento.

    Lo snodo principale su questa strada è trasmettere ai giovani, che sono la maggiore ricchezza della nostra Comunità, il valore delle differenze, educarli al dialogo e far comprendere loro il profondo disvalore di un conflitto basato su giudizi e pregiudizi.

     

    Abbiamo tutti Israele nel cuore e siamo convinti che ognuno di noi possa dare tutto il contributo necessario alla crescita dello Stato di Israele, nostro punto di riferimento fondamentale, sostenendolo e supportandolo con azioni che facciano conoscere la sua storia, la sua importanza e le sue bellezze, materiali ed immateriali.

     

    Le nostre proposte

     

    1.         Giovani

    La continuità della cultura e della tradizione, così come il rafforzamento dell’identità ebraica, può essere garantita solo attraverso una forte e costante attenzione ai giovani; ciascuna fascia di età ha esigenze specifiche e richiede interventi mirati.

    Ha Bait propone:

    –          Giovani under 13

    Occorre raggiungere chi non frequenta le scuole ebraiche, coinvolgendo le famiglie, soprattutto nel momento della preparazione dei bar/bat mitzvà, potenziando e creando momenti di aggregazione e di incontro ludico.

    Giovani tra i 13 e i 18 anni

    È necessario supportare tutti i movimenti giovanili, garantendone sostegno economico e logistico. Attraverso la scuola ebraica si può incentivare e promuovere la partecipazione ai gruppi giovanili, alle loro attività settimanali e ai campeggi, ma è altrettanto importante creare momenti di aggregazione per raggiungere anche chi non frequenta la scuola ebraica attraverso incontri a tema, anche in occasione delle feste, Shabbaton, supporto economico a chi ha maggiori difficoltà, garantendo accesso allo studio delle materie tradizionali ebraiche dopo il bar/bat mitzvà.

    Giovani over 18

    È la fascia più a rischio, perché coincide con l’uscita dai movimenti giovanili come Hashomer Hatzair e Benè Akiva.

    Anzitutto è importante appoggiare la creazione di centri di aggregazione, anche autogestiti, per studenti post liceo e universitari in collaborazione con l’Ugei, che da anni svolge un ruolo fondamentale per i nostri giovani. Vogliamo favorire nuove forme di incontro, con attenzione all’inserimento nel mondo del lavoro e reti di accoglienza per ragazzi ebrei, italiani e stranieri, che soggiornano temporaneamente a Roma.

    Occorre creare uno sportello di orientamento agli studi, anche presso università israeliane, e potenziare lo sportello di informazione e network per lo sviluppo di un servizio di orientamento professionale e formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro in Italia e in Europa, in collaborazione con professionisti già affermati e con UCEI, sulla scia dell’esistente e riuscito progetto nazionale Chance2work.

    Le diverse informazioni relative a tutte le iniziative possono poi confluire su un sito web che raccolga anche le offerte di stage/tirocini/lavoro di tutti gli enti, ebraici e non, a livello nazionale e promuovere occasioni di lavoro e studio anche in Israele, avvalendosi degli accordi esistenti (es. l’Accordo italo-israeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica).

    Sempre per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e i momenti aggregativi, oltre che di incontro di professionalità e competenze, si vuole creare uno spazio per il co-working.

    Si potrebbero anche favorire, con specifiche convenzioni e accordi, stage di vario genere, oppure creare una piattaforma nelle quali i soggetti (imprese, professionisti, enti) che cercano giovani possano iscriversi, inserendo il profilo richiesto.

    Occorre poi sostenere e favorire le iniziative autogestite e altre occasioni di incontro.

     

    2.         Scuola

    La scuola rappresenta il cardine della struttura comunitaria, per una Comunità unita e accogliente, ove si formano le generazioni future e dove viene insegnata la convivenza costruttiva e rispettosa delle diverse provenienze, dei diversi orientamenti e diversi livelli di osservanza religiosa.

    A tali generazioni va offerta da un lato una preparazione generale solida e di alto livello didattico, e, dall’altro, una educazione profondamente connotata dei valori dell’ebraismo, del rispetto reciproco, di accettazione e di accoglienza.

    Ha Bait propone:

    –          Proseguire sulla strada dei finanziamenti sia statali, sia delle grandi istituzioni ebraiche, così come definire nuove modalità di raccolta;

    –          Ascoltare i giovani e coglierne i momenti di crisi e di difficoltà che, soprattutto negli adolescenti, si stanno sempre più acutizzando, anche a seguito degli effetti della pandemia, ancora presenti;

    –          Avere una struttura che sia un punto di sostegno e sia in grado di prevenire e di intercettare tanto i fenomeni di isolamento quanto quelli di bullismo e di violenza, con particolare riferimento a episodi di omolesbobitransfobia verificatisi purtroppo nella nostra Comunità anche tra persone in età non scolare. 

    –          Curare la formazione continua del corpo insegnante, in raccordo anche con le iniziative statali già esistenti su tali temi cruciali

    –          Valorizzare il coinvolgimento dei genitori, al di là degli organi collegiali previsti; si potrebbero offrire loro occasioni di studio (per esempio corsi di ebraico) in modo che la scuola sia uno strumento di crescita culturale.

     

    3.         Inclusione e volontariato; disabilità

    È in forte aumento nella nostra Comunità, la fascia di popolazione bisognosa, anche a seguito della pandemia che ha portato ad un ulteriore impoverimento. Sono, infatti, tante le famiglie che da un discreto stato economico sono oggi passate ad essere considerate a rischio, mentre quelle che erano già fragili si trovano in difficoltà ancora più gravi. Spesso queste difficoltà riguardano anche i disabili e le loro famiglie.

    Un’altra criticità è rappresentata dal fatto che gli anziani di nuova generazione (ovvero i nati dopo il 1945) hanno meno entrate, non potendo contare su varie pensioni, come ad esempio quella di benemerenza, e le sue reversibilità, e quella della Claims Conference, con le quali spesso gli anziani sostengono e aiutano anche i figli. Una delle sfide che dovremo affrontare nel prossimo futuro è riuscire a non lasciare nessuno indietro, pur avendo poche risorse.

    Ha Bait propone:

    -potenziare ancora di più i collegamenti con i servizi che offre il territorio;

    -creare una rete di volontariato e una banca del tempo che possa mettere ognuno in condizione di offrire professionalità e/o impegno sociale, in un’ottica di reciprocità e solidarietà;

    -dedicare maggiore attenzione a chi ha disabilità, non solo nella scuola, ma in tutte le attività comunitarie. Vanno ascoltate le richieste delle associazioni sorte spontaneamente tra le famiglie con disabili e accompagnare, ove possibile, le persone disabili verso un percorso di inserimento socio- lavorativo, gettare le basi di un serio progetto “dopo di noi”;

    -promuovere progetti di co-housing, ossia piccole case famiglia dove gli anziani (e non solo) possano al tempo stesso avere compagnia e contenere il peso degli affitti;

    -sostenere i giovani adulti e le giovani famiglie anche attraverso progetti di riqualificazione professionale;

    –          sostenere le iniziative della Deputazione Ebraica e potenziare le capacità assistenziali, anche domiciliari, dell’Ospedale e della Casa di Riposo.

     

    4.         Governance della Comunità Ebraica di Roma

    Ha Bait sostiene il principio secondo il quale la Comunità deve essere gestita evitando di accentrare le decisioni in mano a poche persone e in modo da consentire a tutti i consiglieri di dare il proprio il contributo alla gestione.

    Per questo, Ha Bait sostiene:

    –          La formazione di una giunta che raccolga tutti i gruppi che desiderano collaborare;

    –          La formazione di commissioni che affianchino e sostengano il lavoro degli assessori, come avviene all’UCEI e come si è fatto molte volte in passato;

    –          La valorizzazione della Consulta, favorendo la partecipazione e la collaborazione con il Consiglio;

    –          La migliore collaborazione con la rabbanut, continuo riferimento spirituale e culturale per la comunità.

    Inoltre Ha Bait propone una riforma elettorale che consenta agli elettori di votare anche per candidati di liste diverse, ma con un numero limitato di preferenze (panachage).

     

    5.         Bilancio della Comunità, gestione delle risorse, organizzazione interna

    È fondamentale ristrutturare il bilancio e garantirne il pareggio.

    Ha Bait propone:

    –          Un bilancio chiaro in modo che sia immediatamente comprensibile la concreta destinazione dei fondi;

    –          Promuovere fondi per lo sviluppo delle attività che favoriscono le famiglie, la scuola, il sostegno alle attività dei giovani.

    Per garantire la continuità e la qualità dei servizi è necessario che la Comunità abbia risorse adeguate.

    Ha Bait propone:

    –          maggiore trasparenza del sistema dei tributi, equità in relazione alla reale capacità economica di ciascuno, per la riduzione dei ricorsi e la semplificazione delle procedure;

    –          piano strategico e trasparente finalizzato alla raccolta professionale di fondi (fundraising, crowfounding, bandi fondi europei). A tale fine oltre a dover pianificare le necessità dei diversi enti, occorre anche formare il personale dipendente;

    –          particolare attenzione al personale dipendente per la sua valorizzazione e creazione del benessere sul posto di lavoro.

     

    6.         Kasherut

    È importante che la Kasherut sia alla portata economica di tutti.

    Ha Bait propone:

    –          L’abbassamento dei costi, anche attivando accordi con la grande distribuzione;

    7.         Servizi culturali

    Ha Bait propone:

    –          Il rafforzamento e il miglioramento delle attività culturali attraverso la collaborazione con il Centro di Cultura, il Dipartimento di Cultura e i singoli templi;

    –          La tutela dei beni culturali ebraici romani (anche come rilevante indotto economico), a favore dello sviluppo del turismo ebraico, in una comunità che vanta, tra l’altro, catacombe ebraiche e la più antica Sinagoga europea.

     

    8.         Israele

    Per un concreto sostegno allo Stato di Israele al suo diritto di esistere e di garantire la sicurezza dei propri confini, occorre contrastare la campagna di disinformazione, delegittimazione e boicottaggio collaborando con le università, promuovendo iniziative legislative, viaggi, iniziative culturali con le associazioni israeliane per far conoscere la realtà israeliana, il suo sviluppo tecnologico e scientifico e i valori democratici della società.

    È necessario inoltre preparare le famiglie a scegliere e ad affrontare consapevolmente la Alyà.

     

    9.         Rapporti con Ucei

    La Comunità di Roma è la comunità più grande in Italia ed è territorialmente collocata al centro della vita politica nazionale. È, tuttavia, importante che le iniziative a rilevanza esterna e nazionale siano intraprese coordinandosi con l’Ucei che rappresenta l’ebraismo in Italia e verso le istituzioni nazionali.

     

    10.       Rapporti con la politica nazionale

    Occorre responsabilmente dialogare con tutte le forze politiche, e con chi esercita il potere politico e amministrativo,rimanendo vigili e monitorando le dichiarazioni dei singoli referenti politici.

     

    11.       Informazione e comunicazione

    Una informazione corretta, completa e pluralista è alla base di una Comunità unita, rispettosa e accogliente. Sono, in particolare, importanti le modalità con le quali si creano e si comunicano le informazioni sia all’interno, tra i componenti della Comunità, sia all’esterno.

    Ha Bait propone:

    –          Maggiore spazio per la pluralità di idee e di punti di vista che caratterizza l’essenza stessa dell’ebraismo. Il confronto educato e rispettoso e il dialogo sono alla base di qualunque condivisione e iniziativa ove ciascuno deve trovare il proprio spazio per esprimersi;

    –          Educazione alla convivenza e al rispetto reciproco, partendo soprattutto dai giovani che dei mezzi social fanno maggiore utilizzo;

    –          Favorire la conoscenza della realtà ebraica, dei suoi valori senza pregiudizi e per combattere intolleranze e distorsioni mediatiche nei confronti dell’ebraismo e di Israele. Particolare attenzione e monitoraggio dovranno essere prestati a informazioni scorrette e a contrastare fake news anche attraverso uno osservatorio in coordinamento con le iniziative assunte dall’Ucei;

    –          Favorire la migliore comprensione di Israele nei media, come è già stato fatto molto utilmente in passato;

    –          Necessità di fornire alla Comunità un mezzo di informazione chiaro, plurale, autorevole, di nuovo punto di riferimento per la stampa nazionale.

     

    12.       Lotta all’antisemitismo, all’antisionismo e al razzismo. Preservazione della Memoria

    La lotta all’antisemitismo, all’antigiudaismo, al razzismo e in generale alla propaganda di idee fondate sulla superiorità, sull’odio razziale, sulla discriminazione, sulla violenza e sulla prevaricazione passa primariamente sull’uso corretto dei mezzi di comunicazione ebraici.

    Ha Bait propone:

    –          La promozione di iniziative volte a trasmettere ai nostri giovani e all’esterno i valori positivi dell’ebraismo, la conoscenza e la memoria della Shoah attraverso lo studio della storia e l’ascolto dei testimoni continuando a sostenere e rafforzare il Progetto Memoria;

    –          La collaborazione con le scuole e le università per contrastare il negazionismo;

    –          Il monitoraggio e la denuncia di ogni fenomeno di violenza e ogni manifestazione razzista, antisemita e antisionista;

    –          La rinnovata collaborazione anche con le altre realtà religiose per un insegnamento alla convivenza, alla conoscenza, e all’integrazione.

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