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SPECIALE PESACH 5784

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    Lista Per Israele – Il Programma

    PER ISRAELE è l’eredità viva di una leadership comunitaria, che si è guadagnata l’autorevolezza e il rispetto della società civile e delle Istituzioni, ha valorizzato la partecipazione identitaria e ha messo in campo una gestione sana del “bene comune” che ci ha fatto superare di slancio uno dei momenti più difficili dal punto di vista sociale, sanitario ed economico: la pandemia.

     

    RINNOVAMENTO, SULLA SCIA DELLA CONTINUITÀ

    Grazie all’abnegazione di chi ci ha preceduto, oggi la CER vanta una stabile autorevolezza e garantisce l’erogazione di servizi all’altezza delle più importanti comunità ebraiche europee: una gestione capillare e collettiva che vede oggi a Roma diciotto Bate’Kneset, disponibilità e qualità di kasherut, cultura ebraica, lezioni di Torà, corsi per bambini, seminari, festival, centinaia di eventi. La vitalità della Comunità Ebraica di Roma rappresenta oramai un contenuto valoriale e culturale unico per le Istituzioni nazionali ed internazionali oltre che per i turisti che accogliamo. Un modello di gestione unico e straordinario rispetto ad altre esperienze analoghe. 

    Ma c’è ancora molto da fare, perché le sfide cambiano e ci sono progetti da realizzare, obiettivi da perseguire, sempre seguendo una visione, con la consapevolezza che l’obiettivo è consegnare ai nostri figli una Comunità sempre più sana, solida e unita.

     

    PER ISRAELE oggi si rinnova e propone una nuova generazione di persone scelte in base alle competenze guidate da chi “non si è mai tirato indietro”. Sarebbe facile creare alleanze, attirare consenso, ma è necessario mettere in campo competenze qualificate di volontari che non solo vogliano, ma che soprattutto, sappiano gestire la Comunità con la testa e con il cuore puntando al beneficio di tutti, nessuno escluso. 

    Una squadra solida, che ha l’obiettivo di rendere più efficace ed efficiente la struttura comunitaria e fornire più servizi e di maggiore qualità verso tutti gli iscritti, nessuno escluso.

     

    I PROGETTI SONO IL CUORE SOLIDO DEL NOSTRO PROGRAMMA

    LA CONOSCENZA SUL CAMPO NE PERMETTE L’ATTUAZIONE IMMEDIATA

    Agire nella scuola, nell’amministrazione del bilancio e del patrimonio e nella tutela delle fasce più deboli sono solo alcuni dei 10 punti del programma-tutti attuabili-centrato sulla crescita, in termini sociali, etici di produttività e di implementazione dei servizi. Un programma basato su idee concrete (e non solo su desideri e sogni) per assicurare ai nostri figli un futuro migliore da individui, da ebrei. In una Comunità nella quale nessuno venga mai giudicato secondo il grado di osservanza, ma con la consapevolezza che l’inclusività non è la ricerca di scorciatoie o percorsi facilitanti ma va realizzata nel rispetto di un’identità bimillenaria che ha permesso agli ebrei romani di vivere e sopravvivere nella società civile senza estinguersi, senza assimilarsi in questi millenni.

     

    Un impegno che PER ISRAELE porta avanti da 30 anni e che rende la squadra in continuo rinnovamento, formata da donne e uomini non “reclutati per l’occasione”, ma uniti da comuni obiettivi e dall’impegno di lungo corso, per mettersi subito a lavorare al servizio di tutti, trovando sempre l’ispirazione degli insegnamenti dei nostri Maestri e della Torah.

     

    UNA COMUNITÀ VICINA A TUTTI

    Nonostante alcune fasce di iscritti in questi anni si siano stretti ancora di più intorno alla comunità grazie alla grande offerta di eventi, abbiamo ancora molte persone iscritte alla nostra Comunità che non si sentono coinvolte nelle attività proposte. Persone che non partecipano, talvolta nemmeno nelle occasioni di massima affluenza. Sono donne e uomini che, per varie ragioni, non hanno figli nelle scuole ebraiche, non frequentano alcuna Sinagoga e non si sentono parte di questa collettività, vivendo lontani da ogni manifestazione pubblica. Spesso sono persone che, pur sentendosi ebree, non condividono gli obiettivi o le modalità della nostra Comunità a volte semplicemente a causa di una scarsa conoscenza reciproca.

    Non intendiamo rimanere passivi davanti a questa situazione, ma abbiamo anzi il dovere morale di impegnarci al massimo per coinvolgere quante più persone possibili nella vita ebraica. Non solo attività di carattere religioso – che a volte non interessano tutti – ma anche eventi sportivi, culturali, ricreativi, di volontariato etc. che possono essere l’occasione per sentirsi di nuovo parte della nostra grande famiglia. Una Comunità che sappia essere e mostrarsi accogliente nei confronti delle diverse sensibilità, da chi è più osservante a chi lo è di meno, per avvicinare tutti a una partecipazione attiva alla vita comunitaria.

    Con l’aiuto di volontari di tutte le età intendiamo quindi portare avanti un lavoro capillare per stabilire un contatto quotidiano con tutti i nostri iscritti e mettere la Comunità al loro servizio, affinché nessuno si senta escluso.

    Progetto: “Nessuno resta indietro”

     

    ●         Sulla scia dell’esperienza maturata durante la pandemia, intendiamo attivare un servizio, gestito da volontari, per contattare personalmente ciascun iscritto, ascoltarne le esigenze e raccontare le attività ed i servizi comunitari. Vogliamo essere pronti all’ascolto e pronti ad indirizzare chi ha bisogno alle tante attività e professionalità esistenti coinvolgendo parte dei giovani consultori. Un lavoro capillare per non lasciare nessuno mai solo o isolato. Il lavoro sarà organizzato con appuntamenti settimanali e un’ agenda gestita dai volontari e dalla Consulta comunitaria.

     

    SCUOLA, EDUCAZIONE E FORMAZIONE

    Le nostre scuole sono il luogo dove vengono trasmessi i valori, la cultura e l’identità ebraica. Sono il fulcro ed il centro della vita della Comunità. La CER deve continuare a sostenere e seguire l’istruzione, formale ed informale, dal momento che solo un percorso formativo ebraico garantisce e potenzia l’attaccamento alle radici e cementa le nuove generazioni, garantendo la continuità della Comunità. Oggi le nostre scuole hanno raggiunto risultati eccellenti, prime tra tutti i licei romani. Ma questo deve essere un punto di partenza per continuare a migliorare: non ci accontentiamo dei risultati ottenuti.

    L’investimentosull’educazioneall’internodelleScuoleEbraicheèprioritario.

    L’idea è quella di avere due assessori di riferimento, con diversi compiti.

    La tradizionale figura dell’assessore alle scuole si dedicherà ai programmi didattici, alle relazioni con le istituzioni (es. MIUR) – fondamentali per l’ottenimento di finanziamenti – e si occuperà di cementare relazioni già solide e l’avanzamento dei progetti in collaborazione con Fondazioni e finanziatori. L’altra figura si occuperà dell’operatività della scuola, collaborando con gli organi scolastici (docenti, studenti, genitori, rappresentanti d’istituto e personale non docente) sull’organizzazione interna, la disciplina (a partire dal decoro degli ambienti e delle persone) e il necessario equilibrio tra interazione didattica e la necessità del controllo.

    Un valore irrinunciabile è l’insegnamento e la diffusione della lingua ebraica. Veicolo straordinario di identità, la lingua è uno dei motivi che ci tiene ancora in vita dopo millenni e la cui trasmissione va favorita anche con l’ausilio di nuove tecnologie. Fondamentale è anche valorizzare i progetti di scambio ed i corsi per il conseguimento di certificazioni internazionali.

     

    Progetto “Student4Student”

    Per il contrasto al fenomeno del bullismo e della discriminazione e diminuire il disorientamento causato dall’inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado.

     

    ●         Invitare ogni studente dell’ultimo anno (quinta elementare, terza media, quinto liceo) ad “adottare” uno studente del primo anno. Si avrà così la possibilità di avere un referente più grande per ogni problema di carattere orientativo (informazioni sulla scuola) e in caso di problemi con i coetanei in modo da cementarelasuaidentitàerafforzarelapropriasicurezzaetutelaall’interno della nostra scuola.

     

    Progetto “Conoscere per Agire”

    Per aumentare la conoscenza della Comunità, la partecipazione al mondo delle associazioni e introdurre i ragazzi al volontariato.

     

    ●         Ad inizio anno, le associazioni (es. BenèAkivà, HashomerHatzair), dipartimenti comunitari (es. archivio, libreria, Deputazione ebraica) ed Enti disponibili (es. Musei, Maccabi, GEV, AGS) si presenteranno in cortile durante un Open Day nel quale gli studenti saranno invitati ad iscriversi e dedicare parte del proprio tempo extra scolastico per la collettività. Gli studenti otterranno crediti formativi in base ai feedback e al livello di partecipazione.

     

    Progetto “Tikkun Olam”

    La scuola ebraica ha un ruolo centrale nella formazione sulle discipline tradizionali e le materie religiose così come i gruppi giovanili continuano ad essere un collante insostituibileperlasocializzazioneelacondivisioneesperienzialediebraismoeidentità. Ma vanno colmate alcune importanti lacune che emergono nel confronto tra i nostri giovani e il mondo non ebraico.

     

    ●         Per le famiglie degli alunni della Scuola Primaria, verranno avviati programmi di scambio con le altre comunità ebraiche per ospitare ed inserire ragazzi e ragazze all’interno delle classi per brevi periodi. Tale opportunità sarà utile sia a chi ospita che a chi viene ospitato per allargare i propri orizzonti e conoscere di più del mondo esterno.

    ●         Per i ragazzi della scuola secondaria, cureremo opportunità di stage, internship e “career service” per accompagnarli nel mondo del lavoro, attraverso rapporti con aziendeegruppiperoffrireloroopportunitàinvarisettori.Sarannostipulatiaccordi e convenzioni con istituzioni universitarie e culturali (nazionali ed estere) e con alcuni Enti per la partecipazione dei nostri studenti a tirocini, borse di studio e dottorati idonei ad agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo imprenditoriale e professionale.

    Progetto: “Intelligenza emotiva”

     

    ●         Inserimento nel percorso scolastico di corsi di intelligenza emotiva e attività volte a far conoscere ai ragazzi le proprie emozioni al fine di prevenire il bullismo, sviluppare le competenze emozionali sia ai fini del rendimento scolastico che per le competenze lavorative. Nel mondo del lavoro le c.d. Soft skills, le competenze emotive, vengono valutate nei curriculum e nei colloqui di lavoro.

     

    BILANCIO

    Una gestione sana è fatta di conti in ordine ma soprattutto di continuità nell’erogazione dei servizi, nel rispetto dell’equilibrio economico. Diffidiamo delle soluzioni magiche o dei “colpi di spugna” che possono risolvere i problemi riferendosi ai nostri iscritti come fossero semplici numeri. Perché i numeri sono importanti, ma non sono tutto, e la Comunità non è un’azienda, ma un ente morale nel quale ogni decisione, anche economica, si rovescia sulla vita dei propri iscritti di oggi e soprattutto di domani.

    L’esigenza è quella di approfondire, elaborare ed ottimizzare, con efficienza e trasparenza, le scelte gestionali della CER, al fine di continuare a garantire un adeguato andamento economico-finanziario e di conseguire un equilibrio contabile attraverso un’attenta e accurata pianificazione fiscale, applicando al meglio (sia per l’ attività religiosa e culturale, sia per attività diverse e di natura ‘’commerciale’’ della CER e dei suoi iscritti) le normative (anche speciali ed agevolative per gli enti religiosi e culturali) vigenti in materia. Tale risultato sarà raggiunto anche attraverso un “cambio di paradigma” dell’approccio, che da “conservativo” e con un orizzonte tarato sul breve periodo (singole annualità) potrà essere anche più dinamico e con una visione di medio-lungo termine tale da affrancarsi, con il tempo, dalla “dipendenza” da donazioni e contributi esterni che oggi – anche nell’ottica di un bilancio sostanzialmente sano – sono irrinunciabili.

    L’ottimizzazione delle risorse economiche della CER terrà conto che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e il Piano Nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), recentemente approvati (Legge21.4.2023n.41ealtre disposizioni), hanno previsto e stanziato ingenti fondi, elargizioni finanziarie a fondo perduto ed incentivi a favore degli enti religiosi civilmente riconosciuti, i quali potranno richiederne e conseguirne l’erogazione principalmente nei settori del patrimonio immobiliare (di rilevanza storica e culturale), delle scuole (ed asili) e dell’assistenza agli anziani ed ai disabili.

    È doveroso garantire i servizi fondamentali ed onorare le obbligazioni finanziarie. E questo lo si potrà fare solo attraverso una corretta diversificazione delle entrate, valorizzando quelle già in essere e trovandone di nuove – anche in considerazione del patrimonio della CER -ed una razionalizzazione dei costi di gestione.

     

    SOCIALE, SALUTE E WELFARE

    Emerge sempre di più la fragilità sociale nei contesti comunitari. Da qui il bisogno di rafforzare l’impegno a sostegno delle fasce più deboli, degli anziani, dei disabili, delle vecchie delle nuove fasce di utenti in difficoltà con progetti specifici. Oltre al contributo ed ai progetti delle Associazioni dedite al sociale, come la Deputazione Ebraica e la Dror, riteniamo sia giunto il momento anche di azioni più specifiche come la creazione di un Ufficio di Assistenza Legale e Fiscale, così come di Relazione con il Pubblico che dia indicazioni sugli strumenti a disposizione dei cittadini (pensioni, indennizzi, benemerenze). L’ufficio sarà a disposizione degli Iscritti con il coinvolgimento dei professionisti della Comunità, per dare consigli ed indirizzare gli iscritti stessi.

    L’obbligo della tzedaqà a cui tutti siamo chiamati significa prima di tutto rendere indipendente le persone bisognose avviandole ad una condizione dignitosa e stabile. Prioritaria è l’attenzione che meritano le politiche di welfare, necessarie per favorire l’inserimento in un contesto lavorativo adeguato per giovani e meno giovani che devono ricollocarsi a causa della crisi. Sempre più sentita inoltre l’attenzione a forme di sostegno per tutte quelle famiglie che non hanno mezzi finanziari per provvedere all’educazione ebraica dei propri figli e ad uno stile di vita ebraico, per le quali borse di studio e sostegno alle famiglie possono costituire un valido incentivo per contrastare anche il calo demografico.

    Un’attenzione particolare merita la tutela di tutte quelle famiglie il cui reddito principale è legato ai lavori usuranti, come quelli di strada. In quanto costituisce un tema di emergenza sociale per particolari fasce di iscritti, la Comunità deve impegnarsi a non venir meno alla sua funzione di interlocutore e facilitatore tra le categorie e gli uffici dell’amministrazione comunale interessati, come gli assessorati alle attività produttive, all’ambiente, alla mobilità, ai municipi e altri organi preposti. Tale interessamento, ben s’intende, prevede una distinzione netta tra i temi dell’antisemitismo e le legittime rivendicazioni di dignità dei lavoratori di categoria, e sempre nel rispetto della legalità, evitando una identificazione completa e automatica con la Comunità. Così come per qualunque altra categoria di imprenditori e professionisti che possono attraversare fasi difficili nella loro professione, lo sforzo sarà quello di inserirsi nella scia di altri “casi di successo” portati avanti da singoli iscritti o dalle associazioni di categoria in altri contesti e senza sostituirsi a consulenti e professionisti naturalmente deputati a questo ruolo di intermediazione.

     

    Progetto “Smart Rofè”

    ●         In stretta collaborazione con gli altri enti assistenziali ebraici che già si occupano di telemedicina vogliamo applicare questa offerta di assistenza che già è stata implementata con successo in altri contesti a tutti i nostri iscritti che hanno necessità per i loro cari, introducendo la possibilità di attivare un servizio di telemedicina pediatrica.

     

    Progetto “Ascolto attivo”

    ●         Uno sportello attivo di ascolto che risulti essere discreto ma presente, dove chiunque possa affacciarsi e parlare di sé, esprimere disagi. Disagi rappresentate anche da richieste nei confronti della comunità che spesso possono sfuggire. Questo consentirebbe di ottenere risultati migliori nel tempo edificando sulle proprie eventuali mancanze.

     

    Creazione Sportello “EUROPA”:

    ●         Assistenza agli iscritti sui bandi con accesso a fondi europei. L’obiettivo è quello di creare una struttura dedicata al monitoraggio, alla ricerca e alla partecipazione ai bandi europei (sull’esperienza maturata per i bandi CER), anche in collaborazione con strutture professionali esterne, l’ottenimento di contributi per progetti in ambiti, tra gli altri, legati a imprenditoria (anche femminile e dedicata ai giovani), start-up, innovazione tecnologica, educazione, assistenza, progetti sociali, valorizzazione del patrimonio storico e culturale.

    Un ruolo essenziale nella crescita sociale è rappresentato anche dallo sport. Le associazioni sportive ebraiche, hanno già incrementato le proprie attività, grazie anche al supporto della CER ma per crescere ulteriormente ed andare incontro alle esigenze dei nostri ragazzi necessitano di risorse. In questo senso, lavoreremo al fianco di associazioni giovanili e sportive, per facilitare l’accesso a fondi italiani e europei.

    Per garantire che gli eventi giovanili e sportivi non si sovrappongano, è fondamentale creare un’agenda fruibile da tutte le associazioni ove calendarizzare i vari appuntamenti, per permettere una partecipazione sempre più ampia agli eventi comunitari anche attraverso la partecipazione di tutte le realtà giovanili e sportive.

    GIOVANI E CRESCITA

    Vogliamo orientare i giovani verso le varie realtà che li circondano nel periodo post liceale per completare ed accompagnare il percorso delle associazioni come BenéAkivà e HashomerHatzair, il Dipartimento Educativo CER e le altre attività connesse al mondo giovanile (es. Eli Hay) che si abbia frequentato la nostra scuola o meno. I nostri ragazzi hanno bisogno sia di curare l’aspetto della socializzazione, che quello relativo al completamento della loro formazione e all’avvio delle loro carriere.

    Un concetto chiave sarà la valorizzazione di progetti e idee che vengono dai giovani stessi, offrendo loro spazi e risorse adeguate per organizzare incontri investendo non solo sulla formazione, ma anche sulla loro capacità di auto-organizzarsi e determinarsi, senza la presunzione che siano sempre gli adulti a guidarli e a decidere al loro posto. Alcuni di questi momenti saranno utilizzati per incontri sulle questioni sociali e su aspetti attivi del quotidiano: public speaking, creazione di un CV, team building. Senza trascurare aree tematiche di grande interesse per giovani imprenditori in ogni settore: dalle nuove forme di investimenti finanziari, l’avvio di e-commerce e percorsi adeguati verso nuove tecnologie e professioni.

    Ultimo, ma non per importanza, curare il loro coinvolgimento alla vita politica comunitaria contribuendo a sfatare il mito della “distanza” e dell’idea di comunità come oggetto misterioso e riservato solo ad una ristretta cerchia di persone: abbiamo bisogno di coltivare i leader del domani.

     

    Progetto “Let’s Intern(ship)”

    ●         Un tavolo di lavoro creato per far incontrare domanda ed offerta. I partecipanti raccoglieranno le disponibilità da parte delle aziende e dagli studi professionali per avviare giovani tirocinanti alla conoscenza di una delle “professioni chiave” del futuro: dal settore turistico ricettivo alla comunicazione digitale, dall’ingegneria gestionale alla data science.

    Progetto “Shadowing”

    ●         Ogni assessore o consigliere coinvolgerà almeno 3 consultori eletti per avvicinarli alla leadership comunitaria, indirizzarli alla comprensione e favorire la partecipazione alla vita gestionale della CER. In questo modo prepariamo la dirigenza di oggi e di domani.

    CULTO & KASHERUT

    Negli ultimi anni la Comunità ha fatto passi da gigante nella gestione del Culto con oltre 18 sinagoghe attive (alcune con più di un minian) e 4 mikvaot sempre più frequentati, e della Kasherut, sotto ogni punto di vista: numero di esercenti, quantità e qualità dei prodotti disponibili, persone che mangiano kasher.

    Nei prossimi quattro anni dobbiamo continuare su questa strada e far crescere sempre di più la reputazione, anche internazionale, delle nostre certificazioni che in tempi rapidi vogliamo portare al livello delle più importanti Comunità d’Europa e del Mondo.

     

    Tutti inostri progetti

     

    ●         Fornire gli strumenti necessari all’Ufficio Rabbinico per renderlo ancor più funzionale per tutta la collettività.

    ●         Aumento possibilità di trovare prodotti kasher e aggiornamento periodico delle liste di alimenti permessi.

    ●         Ottimizzazione del sostegno economico e logistico a tutti i templi nelle varie zone di Roma.

    ●         Sviluppo di lezioni ed attività legate ai mikvaot.

    ●         Adeguata accoglienza agli stranieri nei luoghi di culto grazie anche all’attivazione di una rete di famiglie disponibili all’invio di pasti e all’ospitalità durante Shabbatot e Moadim.

    ●         Realizzazione di eruvim in città (a partire dalle zone di maggiore frequentazione).

    ●         Ampliamento collegamento tra templi e attività giovanili.

    ●         Aiuto e sostegno ai progetti incentrati sullo studio della Torah.

    ●         Incremento dell’interscambio culturale tra i nostri rabbanim e le comunità ebraiche del resto del mondo.

     

    CULTURA E MEMORIA

    Qualunque progetto che afferisce all’Area Cultura non dovrà prescindere dal triangolo di eccellenza rappresentato dal Museo Ebraico di Roma, Dipartimento di Cultura (Archivio Storico e Centro di Cultura) e Shalomperi quali la Lista PER ISRAELE propone di continuare a incrementare le attività nelle diverse forme forme di collaborazione e sinergia. Tra i diversi esempi di collaborazione è possibile annoverare quelli con la Fondazione per il Museo Ebraico, quella con EBRAICA, il Festival Internazionale di Cultura. Grazie alla sinergia tra CER e Fondazione per il Museo Ebraico, il nostro Museo è divenuto negli ultimi un luogo di eccellenza, il numero di visitatori è aumentato costantemente e di llivello delle proposte al pubblico è di respiro sempre più internazionale con mostre e progetti di grande valenza e spessore.

    Il compito dell’assessore di riferimento è quello di continuare a promuovere iniziative per ricercare, raccogliere, custodire la Memoria ebraica (anche e soprattutto da una prospettiva ebraica, che spesso è sottaciuta) da parte di Comuni, associazioni, enti, scuole: tutte occasioni per intrecciare rapporti proficui finalizzati a contrastare l’antisemitismo.

    L’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino” con il suo patrimonio è tra i più importanti archivi ebraici esistenti. L’impegno è di continuare a supportare il lavoro di ricerca e divulgazione già svolto, proseguendo il restauro e la catalogazione della Biblioteca e dei documenti, applicando l’innovazione digitale ai processi di conservazione. Oltre alla trasmissione, l’ASCER è sempre più luogo da incrementare per la formazione di docenti. Implementare i corsi da remoto del Centro di Cultura Ebraica. che, oltre a essere una risorsa economica, hanno dimostrato di poter estendere la conoscenza della lingua e della cultura ebraica anche al di fuori dell’ambito cittadino.

     

    Progetto: “Agenda 2027”

    ●         In occasione del 60° anniversario dell’esodo degli ebrei libici verrà realizzato un programma in collaborazione con le scuole ebraiche che si estende dal 2023 in poi e vedrà il suo culmine nel 2027 con un evento commemorativo; obiettivo educare e sensibilizzare le nuove generazioni attraverso la raccolta delle testimonianze degli ebrei libici romani.

     

    Progetto“Radici”

    ●         Promuovere lo studio e la valorizzazione del riquadro israelitico del Cimitero Monumentale Verano insieme agli istituti culturali statali e comunali, al fine di attrarre esperti e restituire a questo la giusta dignità

     

    Progetto “SOS Borse di Studio”

    ●         Sono centinaia gli studenti e i ricercatori che scrivono di ebraismo e di comunità Ebraiche senza entrare in contatto con la nostra comunità e la nostra cultura, spesso affidandosi a testi improvvisati. Per tutti coloro che contatteranno il Dipartimento di Cultura, con la collaborazione della nostra libreria, predisporremo strumenti per (1) aiutare a scegliere l’argomento principale e collegarlo con diverse materie, (2) indicare quali fonti contengono informazioni affidabili. Contribuiremo così a sfatare il mito della “comunità chiusa” all’esterno e miglioreremo il dialogo con la società civile contrastando pregiudizi e informazioni approssimative.

     

    SICUREZZA & VOLONTARIATO

    La Sicurezza è un settore vitale della nostra Comunità. Non solo per l’ovvia necessità di garantire il sereno svolgimento della vita dei nostri iscritti, ma anche per il potere di aggregazione che il volontariato in questo settore ha sempre garantito.

    Tutto ciò va supportato con decisione ed è su queste basi che dobbiamo continuare il percorso per essere al passo con i tempi e garantire un sereno ricambio generazionale. A fronte della crescita esponenziale dei Templi e degli eventi comunitari, nonché in considerazione del numero di alunni che ogni giorno frequenta le nostre Scuole, è sempre attuale la necessità di coinvolgere più persone possibili, acquisendo nuovi volontari e recuperando chi, pur non partecipando da tempo alle attività, potrebbe dare un contributo importante.

    Attraverso una solida base di volontari che affianchi i nostri ottimi professionali – sempre più preparati ed efficienti – potremo affrontare in sicurezza la quotidianità e le sfide che ci attendono per il futuro.

    Progetto “Emunahve Bitahon” (Fede e sicurezza)

     

    ●         Rispetto e valorizzazione dei professionali della sicurezza offrendo il massimo supporto e consapevoli della centralità ed importanza del compito affidatogli.

    ●         Dare supporto ai volontari ed istituire dei riconoscimenti periodici per premiare e motivare chi dedica tempo e impegno al servizio della comunità su base volontaria.

     

    Progetto “Magen David”

     

    ●         Ripristinare l’Unità di Crisi della comunità che opererà sotto il controllo del Presidente e coadiuvata dalla sicurezza, seguendo l’esempio virtuoso della gestione nella pandemia.

    ●         Creare una gestione centralizzata della comunicazione da/verso gli iscritti da attivare in caso di comunicazioni di emergenza e segnalazioni incrociate.

     

    ISRAELE

    Così al centro del nostro programma da portarlo nel nome, nella consapevolezza che Israele è l’anima e l’identità dell’Ebraismo italiano e romano in particolare. Israele oggi è anche il baricentro del popolo ebraico, un super connettore che lega tutte le comunità della Diaspora. Israele e una straordinaria fonte di opportunità e risorse spirituali e materiali. Queste opportunità vanno colte, gestite e valorizzate.

    Per mettere a sistema queste risorse, sarà indispensabile la collaborazione con le famiglie degli iscritti perennemente “sulla linea Fiumicino-BenGurion”. Negli ultimi anni agli storici nuclei degli italkim, si sono sommate nuove realtà come il Tempio Yom HaYom a Natanya, il Tempio Italiano (di rito tripolino) di Tel Aviv, Scola Tempio ed il minian di Rehov Chopin a Gerusalemme ed un primo nucleo di comunità italiana a Raanana. Questi nuovi nuclei non solo sono profondamente radicati nella vita della CER, ma sono anche una vera proiezione della CER in Israele.

     

    Una Comunità ebraica a Roma, forte ed integrata nel tessuto dell’ebraismo internazionale non può prescindere da un rapporto diretto con la società e le istituzioni israeliane, a partire dal quel pezzo di Comunità che abbiamo in Israele.

     

    Progetto “DerechEretz”

    L’invito ad esponenti delle startup, del mondo economico finanziario e accademico israeliano per sessioni di “ascolto e formazione” dedicate ai nostri giovani per introdurre e stringere collaborazioni utili ad elevare ed ispirare i nostri iscritti a intraprendere nello studio, nella ricerca, nel business e nella vita.

     

    ●         Il “contenitore” degli incontri sarà la Consulta CER che intendiamo preveda uno spazio da usare come “laboratorio di idee” per contribuire alla formazione degli iscritti di ogni età e pungolare la Comunità in senso più ampio da una parte e il Consiglio dall’altra a lavorare in sinergia, trasparenza e professionalità su aspetti pratici della vita di ciascuno dei membri della nostra keillà.

     

    COSA SIGNIFICA ESSERE PER ISRAELE, OGGI?


    Significa immaginare un futuro che è un Sogno, lo stesso Sogno che ha animato Teodoro Herzl e i Fondatori dello Stato consapevoli di una realtà che ha restituito l’unità e la dignità ad ogni Ebreo della diaspora.

    Per Israele è la lista che esprime 27 elementi su 27 in grado di fare la differenza, per la nostra comunità, ciascuno nel suo campo.


    PER ISRAELE vuol dire proteggere la nostra Identità di Minoranza Ebraica in un mondo sempre più globale e sostenere lo Stato che ci aiuta a difenderla. Per dirla con le parole di Golda Meir, essere o non essere non è una questione da compromesso. O sei oppure non sei. Ed è per questo che noi siamo PER ISRAELE.


    PER ISRAELE. LE COMPETENZE DIOGGI, I VALORI DI SEMPRE

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