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SPECIALE PESACH 5784

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Shemòt: Qual è la differenza tra la lingua della Torà e le altre lingue?

    Di Donato Grosser

    Il secondo libro della Torà si chiama Shemòt che significa “nomi” e che inizia con queste parole: “E questi sono i nomi dei figli d’Israele venuti in Egitto...” (Shemòt, 1:1). Gedalià Schorr (Polonia, 1910-1979, Brooklyn) in unaderashà trascritta in Or Gedalyahu (pp. 1-4), disse che tutta la parashà  tratta l’argomento dei nomi. Inizia con i nomi delle tribù e continua con il nome di Moshè [che gli diede…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayechì: Perché Efraim e Menascè furono considerati figli di Ya’akov?

    Di Redazione

    In questa parashà  viene raccontato che Ya’akov, prima di dare il suo testamento spirituale e le sue benedizioni ai figli, fece chiamare il figlio prediletto Yosef che lo venne a visitare con i due figli Menashè ed Efraim. Ya’akov si rivolse a Yosef e gli disse: “Ora, i tuoi due figli che ti sono nati in terra d’Egitto fino a che io…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaigash: Come portare buone notizie

    Di Redazione

    Dopo aver ritrovato Yosef e ricevuto da lui l’ordine di raccontare al padre che era vivo ed era il governatore d’Egitto, i fratelli avevano un grosso problema da risolvere. Come raccontare al vecchio padre Ya’akòv che Yosef era vivo senza che gli venisse un colpo e morisse.             La cosa non era facile. R. Moshè Alshich (Adrianopoli, 1508-1593, Safed) nel suo commento Toràt Moshè cita un…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il digiuno del 10 di Tevet: un momento per riunirsi e pregare

    Di Redazione

    Il 10 di Tevet segna sul calendario ebraico un giorno di lutto, in quanto ricorda l’inizio dell’assedio babilonese a Gerusalemme, che portò alla prima distruzione del Bet haMikdash nel 586 a.e.v. Il digiuno viene annunciato lo Shabbat precedente citando le parole del profeta Zekharià (8:19): "Questi giorni di digiuno saranno per la casa di Yehudà di gioia e di allegria e…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    IA, cybersecurity, privacy

    Di Redazione

    Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni è intervenuto alla Farnesina durante l'incontro di tutti gli ambasciatori italiani sul tema dell’Intelligenza Artificiale e della Cybersecurity.Inaugurata solennemente da un intervento del Presidente della Repubblica Sergo Mattarella, l’iniziativa è stata seguita da questa prima sessione, dedicata appunto all’Intelligenza artificiale e alla Cybersecurity. Sono intervenuti il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mikètz: Yosef conosceva il proprio valore

    Di Redazione

    Yosef era stato chiamato dai fratelli “ba’al ha-chalomòt”, il sognatore. Che i suoi sogni fossero veri e che si realizzassero lo impariamo da questa parashà. Un altro dono naturale di Yosef era quello di sapere interpretare i sogni degli altri. Questo dono si rivelò utile quando fu rinchiuso nella prigione dove si trovavano i prigionieri del re.             R. Naftali Tzvi Yehuda Berlin (Belarus,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayèshev: Perché Yosèf insistette nel raccontare i suoi sogni?

    Di Redazione

    R. ‘Ovadià Sforno (Cesena, 1475-1550, Bologna) nel suo commento alla Torà afferma che Yosèf, nonostante fosse l’undicesimo fratello, istruiva i fratelli maggiori su come prendersi cura del gregge. È poiché era solo un ragazzo di diciassette anni, anche se era il più intelligente di tutti, peccò nel raccontare al padre gli errori dei fratelli e poi i suoi sogni. La sua…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaishlàch: La guerra contro la città di Shekhèm

    Di Redazione

    Nella parashà è raccontato che “Ya’akòv, al ritorno da Padàn Aràm, giunse incolume alla città di Shekhèm nella terra di Canaan, e si stanziò di fronte alla città. Acquistò per cento monete d’argento dai figli (del re) Chamòr, padre di Shekhèm, la parte del campo dove aveva piantato la sua tenda. Là costruì un altare presso il quale proclamò Dio, è il…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    STORIE DI MARITI VIOLENTI

    Di Redazione

    “Nel 1536, Shabbatai ben Rafael Duriel fece giuramento che non avrebbe picchiato o frustato la moglie Laura fino a che questa non avesse abbandonato la casa del padre, Shabbatai di Limentani, dove si era rifugiata durante un litigio matrimoniale per motivi di soldi. Ma una volta tornata, sarebbe stato liberato dal giuramento e avrebbe potuto «flagellarla nel modo in cui si…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayetzè: Quando gli ebrei sono graditi

    Di Redazione

    La parashà inizia con le parole: “Ya’akòv uscì da Beer Sheva’ e si avviò verso Charàn” (Bereshìt, 28:10). Arrivato nei dintorni di Charàn, Ya’akòv si imbattè in un pozzo dove vi erano dei pastori con tre greggi in attesa dell’arrivo di altri greggi per poter rimuovere la pietra che copriva il pozzo ed abbeverare gli animali.             La conversazione tra Ya’akòv e i pastori…