Questa parashà inizia con una serie di benedizioni che arriveranno al popolo d’Israele se osserveranno le mitzvòt comandate dall’Eterno. Segue tutta una serie di disgrazie che potranno arrivare a loro se, al contrario, non osserveranno le mitzvòt. Alla fine della parashà dopo l’elenco delle disgrazie, la Torà conclude la sezione con parole di consolazione: “E, nonostante tutto questo, quando saranno…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
La via del cuore buono
Ci troviamo nel mese di iiar, derivazione della parola or, luce, cioè continuazione della luce, non solo solare ma spirituale. Nel libro dei Re è definito il mese dello splendore (ziv). Il Maharal considerando le sue lettere, alef, iud, iud, resh, rileva le iniziali dei tre partiarchi, Avram, Ytzchak, Yacov e la matriarca Rachel, una delle fondatrici della casa d'Israele.…
Behàr Sinài: L’obbligo di aiutare i nostri fratelli in ogni situazione
Quando il popolo d’Israele entrò nella terra di Canaan, dopo sette anni di conquista Yehoshu’a impiegò altri sette anni per dividere il territorio tra le tribù e in ogni tribù alle rispettive famiglie. Ne risultò un popolo di liberi possidenti agrari, ognuno con il suo podere. Non vi erano poveri perché tutti avevano una loro proprietà. Con tutto ciò le…
L’importanza del calendario ebraico
Rav Sacks si esprime in merito a uno dei problemi dell'essere umano: la gestione del tempo. Il tempo che abbiamo a disposizione è limitato dalle nostre occupazioni quotidiane. Quello che resta, dopo le necessità primarie, il lavoro, è poco. Nonostante sia aumentata nella nostra epoca, l'aspettativa di vita, la vita è un passaggio breve. Dobbiamo preoccuparci di come utilizziamo il…
Emòr: Due differenze tra sabato e le feste
Nel mezzo della parashà di Emòr è scritto che l’Eterno disse a Moshè: “Parla ai figli d’Israele e dirai loro le ricorrenze (Mo’adè) dell’Eterno che proclamerete come sacre convocazioni. Queste sono le Mie ricorrenze. Sei giorni si potrà fare lavoro ma nel settimo giorno vi sarà una completa cessazione (Shabbàt Shabbatòn), un giorno di sacra convocazione nel quale non farete…
La distanza da usi e costumi altrui
Si dice che non ci sia stata una generazione più ricca di Torah, di sapienza e di buone azioni, come quella di Rabbi Akiva. Il Talmud riporta in Yevamot 62a che le dodicimila coppie di suoi alunni morirono tutti nello stesso periodo, tra Pesach e Shavuot, perché nonostante le conoscenze e le buone azioni, non riuscivano a trattarsi con rispetto. Per questo motivo…
Kedoshìm: “Non c’è modo più disonesto di trattare il prossimo”
Normalmente l’insegnamento della Torà funzionava così: Moshè riceveva la profezia dall’Eterno e poi l’insegnava ad Aharon; Aharon agli anziani e gli anziani al popolo. Nel suo primo commento a questa parashà Rashì (Troyes, 1040-1105) spiega che Moshè insegnò questa parashà direttamente a tutta l’assemblea del popolo perché comprende la maggior parte degli argomenti essenziali della Torà. Il commento di Rashì…
Il segreto della gioia
Dalla seconda sera di Pesach abbiamo iniziato a contare: per sette settimane prima di giungere a Shavuot, contiamo l'Omer (misura di orzo che veniva offerta nel Santuario di Gerusalemme) Tale conteggio rispecchia il viaggio fisico e spirituale dei nostri antenati nel deserto, i quali hanno trascorso i giorni dal miracoloso esodo dall'Egitto e il dono della Torah sul Sinai, l'evento…
Yom Hashoah Ve Hagvurà: una giornata in cui ribadire il diritto alla difesa. L’intervento del Rabbino Capo Riccardo Di Segni
“Esistono ormai molte date per ricordare la Shoah, ognuna di queste date ha una sua storia istitutiva, un determinato valore, e spesso risulta più divisiva che unificante. Questa difficoltà la si sente con particolare urgenza in questi mesi dopo il 7 ottobre - ha detto il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, durante il suo discorso in sinagoga per la commemorazione…
Acharè Mot: Solo chi appartiene alla comunità riceve il perdono divino di Kippur
Questa parashà inizia con le istruzioni al Kohen Gadol su quello che doveva fare durante il giorno di Kippur, il giorno dell’espiazione dei peccati. Il Kohen Gadol doveva prendere due capri acquistati con i fondi pubblici del popolo d’Israele ed estrarre a sorte il loro destino. Un capro veniva sacrificato nel Bet Ha-Mikdàsh e serviva di espiazione per i peccati…