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SPECIALE PESACH 5784

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayakhèl: Un giorno per studiare Torà tutti insieme

    Di Donato Grosser

    La parashà inizia con queste parole: “Moshè convocò tutta la radunanza dei figli d’Israele, e disse loro: Queste sono le cose che l’Eterno ha ordinato di fare. Sei giorni si lavorerà, ma il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di solenne riposo, consacrato all’Eterno” (Shemòt, 35: 1-2). ​R. Shelomò Ohev di Ragusa in Dalmazia (XVI sec.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Farina di insetti e carne coltivata. Nuovi prodotti, nuove domande

    Di Ester Pavoncello

    Le necessità alimentari crescono con la popolazione mondiale. Lo sviluppo tecnologico fornisce delle proposte. Farina di insetti e carne coltivata, prodotti della modernità. Le nostre regole alimentari prevedono una rigida disciplina. Non possiamo mangiare tutto. Carne solo di animali permessi, uccisi mediante shechitah. L’animale va dissanguato. La carne, separata dal latte. Tempi di attesa, prima di poter passare da un…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tissà: Cos’è la libertà

    Di Donato Grosser

    Quando Moshè scese dal monte dopo la rivelazione del Sinai egli portò con sé le tavole della legge. Nella parashà è scritto: “Moshè si dispose a discendere dal monte, recando in mano le due tavole della testimonianza, tavole scritte dai due lati, scritte sull’una e sull’altra faccia. Queste tavole erano opera divina e i caratteri incisi sulle tavole erano caratteri…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Shabbat: offline per un giorno

    Di Ester Pavoncello

    I Chachamim insegnano che, se tutto Am Israel rispettasse due Shabbatot, il Melech AMashiach arriverebbe immediatamente... Da millenni si parla delle doglie del Mashiach, quella che sarà una preparazione "dolorosa" prima del suo avvento. Che come prima di un parto, sarà preceduta dal travaglio con contrazioni e dolori. Le tragedie del nostro secolo, ci hanno fatto pensare che questi dolori…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tetzavè: Il proselita e i vestimenti del kohèn gadòl

    Di Donato Grosser

    In questa parashà l’Eterno diede istruzioni a Moshè per il confezionamento dei vestimenti dei kohanìm. Otto vestimenti per Aharon, che doveva essere kohèn gadòl, e quattro per gli altri kohanìm. ​Nella Torà è scritto: “Farai confezionare per Aharon, tuo fratello, vestimenti sacri, segno di dignità e magnificenza” (Shemòt, 28:2). ​Il Nachmanide (Girona, 1194-1270, Acco) nel suo commento alla Torà, a…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Vincere è amare la Vita

    Di Ester Pavoncello

    Nella fine della porzione di Beshallach abbiamo ricordato che L'Eterno sarà in guerra con Amalek di generazione in generazione. Riguardo la guerra, Rambam ci illustra nel Mishne' Torah, nelle Hilkot Melakhim le guerre halachicamente ammesse, le guerre ebraicamente lecite. Si dividono in tre categorie: le guerre obbligatorie, le guerre facoltative, le guerre proibite. Nel silenzio della halacha, ciò che non…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Terumà: Da Sion uscirà la Torà e da Gerusalemme la parola dell’Eterno

    Di Donato Grosser

    R. Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme) nell’opera Divrè Aggadà (p. 183), in una derashà intitolata “Shte Mataròt ba-Mishkàn (Due obiettivi nel Mishkàn), cita il Midràsh (Tanchumà, Terumà, 8) dove i maestri citano il versetto “E mi costruiranno un Mikdàsh e risiederò in mezzo a loro” (Shemòt, 28:8) e affermano: “Affinché tutte le nazioni sappiano che l’affare del vitello (d’oro)…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il pacifismo da Ariston – Sanremo 2024, tra paillettes, qualunquismo e appelli dei “quaquaraquà”

    Di Rav Pierpaolo Pinhas Punturello

    Cosa succede quando sul palco del festival della canzone italiana si mischiano fiori, paillettes, leggerezza artistica e qualunquismo pacifista? Il risultato è la noia. Ma non quella bella canzone sanremese che ha vinto, bensì la noia intellettuale di un palco senza fiori usato come palcoscenico di faziosità ideologica, superficialità ed un pizzico di pregiudizio da salotto piccolo borghese. Se Sanremo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mishpatìm: Non gettare le bucce di banana sul marciapiede

    Di Donato Grosser

    La parashà inizia con le parole “E queste sono le leggi che dovrai presentare agli israeliti” (Shemòt, 21:1). ​Rashì (Troyes, 1040-1105) commenta che la parola “e” collega la parashà precedente dove vi sono i Dieci Comandamenti, con quello che segue, per insegnare che anche le leggi in questa parashà furono date a Moshè al Monte Sinai. ​R. Joseph Beer Soloveitchik…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Yitrò: Quand’è che Yitrò si rese conto di chi era Moshè?

    Di Donato Grosser

    Questa parashà come molte altre prende il nome dal suo inizio: “Yitrò, nobile di Midian, suocero di Moshè ebbe notizia (va-yishma’) di ciò che Dio aveva fatto per Moshè e per Israele, per avere fatto uscire Israele dall’Egitto” (Shemòt 18:1). Yitrò prese la figlia Tzipporà moglie di Moshè, e i loro due figli e venne all’accampamento degli israeliti nel deserto.…