Nel 1936, arrivato da poco negli Stati Uniti, rav Yitzchak Hutner (Varsavia, 1906-1980, Gerusalemme) scrisse un articolo intitolato “Public Opinion and Jewish Education”, pubblicato nella rivista Young Israel Viewpoint. In un passo egli affermò che “...l’esperienza del Sinai [...] è la pietra miliare dell’esistenza del popolo ebraico”. La fonte di questa affermazione la troviamo in questa parashà dove è scritto:…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Tishabeav, una riflessione sul passato e sul presente
Molti eventi catastrofici nella storia ebraica, fra cui la distruzione dei Santuari di Gerusalemme per mano dei babilonesi prima, dei romani poi, sono avvenuti il 9 di Av. Ogni anno il digiuno del 9 di Av rappresenta di certo un’occasione per riflettere sulla storia passata, ma dovrebbe, e questa è secondo Maimonide una delle funzioni dei digiuni, farci riflettere sulla…
Le letture di Tishà be-Av
Durante il digiuno che si fa nel nono giorno del mese di Av si usa leggere in tutte le comunità ebraiche la Meghillà di Ekhà, ovvero le Lamentazioni del profeta Geremia. Si leggono anche delle kinòt (elegie) composte nel corso dei secoli. Nell’uso ashkenazita vene sono ben quarantacinque. Uno dei motivi per questo grande numero è storico. Nel 1096 i…
Il tema delicato dell’eutanasia nell’intervista a Rav Di Segni
“L’Italia è bloccata in una situazione paradossale. In assenza di una legge sul fine vita è intervenuta la Corte Costituzionale e così ora l'assistenza al suicidio, in certe condizioni, non è più reato. Così, al Comitato di bioetica siamo stati chiamati a sciogliere alcuni dei problemi sollevati dalla sentenza” queste parole del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, durante…
Tishabeav
Siamo nel periodo dei 21 giorni che intercorre tra il 17 di tammuz ed il 9 di av, Ben hametzarim, tra le ristrettezze. Giorni di afflizione, in cui il popolo ebraico fu vittima di calamità in ogni generazione. Fu stabilito che fosse un tempo di lutto, per la distruzione dei due Santuari. In questi giorni diminuiamo le manifestazioni di gioia.…
Parashà di Devarìm: Come riparare il peccato degli esploratori
R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nell’introduzione al suo commento del libro di Devarìm, scrive che il quinto libro della Torà contiene le parole che Moshè disse al popolo d’Israele prima di separarsi da loro. Infatti, più tardi Moshè non sarebbe più stato colui che li avrebbe guidati a compiere la loro missione nel paese di cui avrebbero preso…
Parashà di Mattòt: Sullo scioglimento del voto di Lucia Mondella
Nei “Promessi Sposi” (cap. XX) Lucia Mondella viene rapita dagli sgherri dell’Innominato che opera per conto di Don Rodrigo. Portata al castello dell’Innominato la poveretta disperata, pregando di essere salvata, fa un voto di rimanere vergine. Il voto viene sciolto quando Lorenzo Tramaglino, il fidanzato di Lucia, va a cercare fra Cristoforo nel Lazzaretto di Milano. Fra Cristoforo dice a…
Parashà di Pinechàs: Chi entrò vivo in Paradiso?
In questa parashà è descritto il censimento degli israeliti dopo la morte di 24mila uomini che avevano “fraternizzato” con le moabite. Vengono contati tutti gli uomini dai venti anni in su, cioè quelli abili per il servizio militare, tribù per tribù, iniziando con la tribù di Reuven che era il primogenito di Ya’akov. Vi è un’eccezione quando viene contata la…
Verso il digiuno del 17 di Tammuz e Ben HaMetzarim
Il 17 di Tammuz, quest’anno martedì 23 luglio, è un giorno di lutto e per questo si digiuna. L’astinenza da cibo e acqua quest’anno andrà dalle 4.44 (secondo alcuni 4.13) fino alle 21.08. Questa data ricorda infatti alcuni eventi tristi per il popolo ebraico. In particolare, il Talmud (Taanìt 28b) enumera cinque episodi infausti che accaddero, nel corso dei secoli,…
Parashà di Balàk: La Torà vale più della ricchezza
Balàk, re di Moàv, vedendo la moltitudine di israeliti ai confine del suo regno e sapendo che con la forza delle armi non avrebbe potuto combattere contro di loro, mandò un’ambasciata a Bil’am affinché venisse a maledire il popolo d’Israele. In questo modo egli sperava di eliminare la minaccia. Balàk mandò a dire a Bil’am che se fosse venuto a…